Martedì 23 Aprile 2024

Pochi medici all’Umberto I: chiude il terzo piano dell'ospedale riabilitativo

Per una ventina di giorni i 14 posti letto posizionati al terzo piano non saranno utilizzati, calerà così di circa un terzo la capacità operativa dell’Umberto I, il tutto a causa della carenza di personale medico. Insomma lo stesso procedimento che si è già adottato nel periodo estivo viene esteso anche alle feste natalizie di Stefano Cassinelli

L'ospedale riabilitativo di Bellano

L'ospedale riabilitativo di Bellano

Bellano (Lecco), 21 dicembre 2014 - Da lunedì chiuderà il terzo piano del Presidio riabilitativo di Bellano. Per una ventina di giorni i 14 posti letto posizionati al terzo piano non saranno utilizzati, calerà così di circa un terzo la capacità operativa dell’Umberto I, il tutto a causa della carenza di personale medico. Insomma lo stesso procedimento che si è già adottato nel periodo estivo viene esteso anche alle feste natalizie. Quello che dovrebbe rappresentare uno smacco per l’Azienda ospedaliera viene invece liquidato come se nulla fosse dai vertici aziendali che dopo anni ancora non sono riusciti a reperire personale sufficiente a far funzionare un centro riabilitativo all’avanguardia su cui sono stati investiti dodici milioni di euro di sola ristrutturazione. Ma i fallimenti delle dirigenze dell’Azienda sanitaria che si sono susseguite a Bellano sono evidenti anche dalle ultime novità sul futuro della struttura.

Infatti la commissaria straordinaria Giuseppina Panizzoli nell’incontro con i dipendenti per gli auguri di Natale ha annunciato che i progetti prospettati dall’ex direttore generale Mauro Lovisari non sono attuabili. Dopo che il progetto Inail è naufragato ora anche l’idea di fare un Pot, ovvero un Presidio ospedaliero territoriale, subisce un pesante colpo. Infatti la Regione ha rimandato al mittente il progetto da tre milioni di euro che prevedeva vari interventi, sistemazioni e anche partnership con aziende tedesche per far venire pazienti dalla Germania. Il Pot è quindi stato ripresentato alla Regione con una serie di tagli enormi nel tentativo di trovare un modo di occupare i letti che restano cronicamente vuoti. Il nuovo progetto Pot, dalle precedenti otto pagine si è ridotto a una pagina e mezza con gli unici obiettivi di acquistare nuovi letti per i degenti per la prevenzione di cadute di pazienti. Inoltre si chiede di realizzare alcuni interventi di ripristino per la messa in sicurezza di impianti e ambienti che «si ritiene che in fase iniziale sperimentale, sarebbero sufficienti a consentire l’attività di tre medici di area per Bellano, uno della medicina di gruppo di Dervio e creare uno spazio per un’infermiera e personale di studio nell’ottica dell’aggregazione funzionale territoriale». Ma sul futuro di Bellano grava anche l’incognita del primario, infatti il dottor Renato Galanti risulta indagato nell’inchiesta per un concorso in cui sarebbero avvenute delle truffe e la sua riconferma è più che mai incerta.