Oggiono, Milani condannato per prostituzione minorile

Il fondatore ed ex presidente della Coopertiva Ragazzi e Cinema ha lavorato con i ragazzi della colonia di Bellaria Igea Marina fino a poco tempo fa quando ha presentato il suo ultimo film

Guido Milani

Guido Milani

Oggiono (Lecco), 13 luglio 2016 - La vittima degli abusi, un ragazzino allora minorenne di buona famiglia che stava attraversando un momento difficile e si prostituiva in cambio di cocaina, aveva addirittura tentato il suicidio dopo le violenze subite. Ieri per quegli abusi Guido Milani, volto conosciuto nel Lecchese per essere stato fondatore e presidente della Cooperativa «Ragazzi e cinema» è stato condannato in primo grado a quattro anni e sei mesi. Era imputato al processo insieme a don Alberto Paolo Lesmo (1 anno e 10 mesi), l’ex parroco della chiesa di S. Marcellina ed ex decano di Milano-Baggio per prostituzione minorile, violenza sessuale e cessione di sostanze stupefacenti.

Milani avrebbe avuto rapporti sessuali con lo stesso adolescente (all’epoca 15enne), fra il 2010 e il 2011, almeno in una ventina di occasioni, a volte in cambio di denaro, «circa 200 euro», altre volte dietro la cessione di «3 grammi» di cocaina. In un’altra occasione lo avrebbe violentato costringendolo «a subire un atto sessuale» contro la sua volontà. Il trentenne si era poi trasferito a Bellaria – Igea Marina, dove fino a poco tempo fa lavorava in una colonia della cooperativa e dove ha continuato a svolgere il suo lavoro con i ragazzi senza alcuna restrizione. Ora sembra sia stato allontanato ma dalla Cooperativa Ragazzi e Cinema di Igea, contattata ieri, non vogliono parlare della vicenda e del ruolo di Milani all’interno del gruppo.

Non è di molto tempo fa la presentazione al teatro Astra di Bellaria Igea Marina dell’ultimo lungometraggio scritto e diretto proprio da Milani con i ragazzi della colonia e intitolato “Il mio amico Pescatore“. Il lavoro è stato realizzato nei primi mesi del 2016 e per diverso tempo, nonostante la vicenda giudiziaria che lo vedeva imputato per prostituzione minorile, Milani ha continuato a lavorare in mezzo a tanti giovanissimi. Sia Milani che il parroco hanno sempre respinto tutte le imputazioni, sostenendo che il minorenne avrebbe cercato di approfittare della situazione per ottenere soldi ma per i giudici evidentemente la vicenda è andata diversamente. L’indagine era scattata in seguito alla segnalazione dell’ospedale dove il ragazzo venne ricoverato nel 2011 dopo che aveva tentato di togliersi la vita.