Giovedì 25 Aprile 2024

Muro crollato a Mandello: «Quella firma non è mia»

Colpo di scena al processo: il responsabile dei calcoli ai cementi armati svela che non diede mai l'oka per i collaudi della struttura che poi franò sulla palazzina di via Segantini, nella frazione Luzzeno

La palazzina di via Segantini nella frazione Luzzeno, a Mandello che venne dichiarata inagibile a seguito del crollo del terrapieno avvenuto il 13 luglio 2008 Per tre anni e mezzo sei famiglie rimasero fuori dalle proprie abitazioni (Cardini)

La palazzina di via Segantini nella frazione Luzzeno, a Mandello che venne dichiarata inagibile a seguito del crollo del terrapieno avvenuto il 13 luglio 2008 Per tre anni e mezzo sei famiglie rimasero fuori dalle proprie abitazioni (Cardini)

Mandello, 13 gennaio 2015 - «Non ho alcun ruolo in questa vicenda, non ho collaudato quel muro e le mie firme su questi documenti sono false». La testimonianza in aula di Gianluigi Cappelletti segna una svolta tanto importante quanto inattesa al processo per il crollo (13 luglio 2008) del muro a ridosso della palazzina di via Segantini, frazione Luzzeno, a Mandello. Sei famiglie, diciannove persone in tutto, furono costrette a lasciare le proprie abitazioni per farvi rientro solo tre anni e mezzo dopo. Tutte le abitazioni, dopo quell’evento, hanno comunque subìto un notevole deprezzamento Cappelletti è tra i tre imputati nel procedimento in qualità di collaudatore delle opere in cemento armato; gli altri due a giudizio sono Domenico Castelnuovo (progettista, direttore dei lavori ma anche uno dei committenti in quanto legale rappresentante dell’Adda Casa srl) e Giordano Colombo (legale rappresentante dell’Immobiliare Giada srl e altro committente).

«Ho saputo di essere stato coinvolto direttamente solo il 17 luglio 2008, quando i Carabinieri di Mandello mi hanno notificato l’avviso di garanzia», ha spiegato in aula Cappelletti difeso dall’avvocato Michele Cervati che poi ha aggiunto in aula che quella sui collaudi emessi dalle immobiliari Giada srl e Adda Casa srl che la propria firma «non è in alcun modo la mia firma, la carta intestata è un fac-simile della mia. Non ho ricevuto da loro alcun compenso, non ho emesso alcuna fattura. Sono stato in via Segantini solo diversi mesi dopo i fatti, per mia curiosità personale».

Il professionista ha spiegato poi di non aver sporto denuncia nonostante si fosse accorto subito che qualcuno aveva falsificato le sue firme, poiché non aveva le prove per poter accusare qualcuno. E comunque qualsiasi conseguenza penale la si potrà conoscere solo al termine del processo stesso. «Non ho idea di chi possa aver fatto questo, e lo stesso mi ha detto Siani quando gli ho chiesto conto dell’accaduto. A seguito di questi fatti i nostri rapporti si sono interrotti». Giorgio Siani, ex sindaco di mandello (Lega Nord) ha già patteggiato otto mesi come Pasquale Canali dell’impresa costruttrice Edilcanali di Cesana Brianza. Gli altri due imputati saranno ascoltati durante la prossima udienza, fissata per il 9 marzo prossimo.