Merate, l’infermiere che rinunciò ai soldi va in tv, ma con la censura

Aveva restituito il premio di 500 euro all'Azienda ospedaliera Manzoni. Invistando i manager a fare altrettanto. L'uomo invitato in un servizio Mediaset di D.D.S.

Francesco Scorzelli, caposala del Pronto soccorso di Merate (Cardini)

Francesco Scorzelli, caposala del Pronto soccorso di Merate (Cardini)

Merate (Lecco), 1 novembre 2014 - In televisione ​sì, ma con censura. A ricevere l’autorizzazione ad andare in onda è stato il caposala del Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic di Merate, il 56enne di Verderio Francesco Scorzelli, che ha rinunciato a 500 euro di premio di produzione per devolverli all’acquisto di un defibrillatore per il reparto di emergenza in cui lavora. La sua storia, che è stata raccontata dalle colonne del nostro giornale, con oltre 7mila «mi piace» sui sociale network e altrettante condivisioni in rete, ha riscosso moltissimo interesse e l’infermiere è stato contattato dai giornalisti di una nota trasmissione mattutina per raccontarla in diretta.

Lui, prima di accettare, ha tuttavia chiesto il permesso ai vertici dell’Azienda ospedaliera lecchese, cioè ai suoi superiori. I quali hanno concesso il beneplacet, ma lasciando chiaramente intendere che se proferirà qualche parola fuori luogo ne pagherà le conseguenze. È stata la direttrice sanitaria Patrizia Monti a metterlo in guardia: «Il partecipante – ha scritto la dirigente in una lettera indirizzata all’infermiere – si assumerà ogni e qual si voglia responsabilità, anche in relazione ai contenuti del vigente codice di comportamento per i dipendenti dell’azienda».