Note e parole a ritmo di solidarietà con Marco Cagliani

Il cantautore 46enne di Imbersago Marco Cagliani con il suo tour Controcorrente e la vendita del nuovo Cd, ha raccolto oltre 7mila euro che ha devoluto agli operatori dell'ospedale di Tanguiéta, una cittadina di 70mila abitanti del Benin, in Africa occidentale. I soldi serviranno per comperare attrezzature e presidi sanitari pediatrici e un defibrillatore

Marco Cagliani

Marco Cagliani

Imbersago, (Lecco), 7 febbraio 2016 – Note e parole a ritmo di solidarietà. Il cantautore 46enne di Imbersago Marco Cagliani con il suo tour Controcorrente e la vendita del nuovo Cd, ha raccolto oltre 7mila euro che ha devoluto agli operatori dell'ospedale di Tanguiéta, una cittadina di 70mila abitanti del Benin, in Africa occidentale. I soldi serviranno per comperare attrezzature e presidi sanitari pediatrici e un defibrillatore. «Ma non è finita qui – assicura l'artista brianzolo -Per tutto il 2016 continueremo a versare gli incassi delle nostre attività per il progetto in corso, perché lì la situazione davvero drammatica e complicata, i bambini rischiano di morire per la mancanza di mascherine per l'ossigeno che costano appena 8 euro».

E' dal 2012 che il cantante e compositore brianzolo è tornato a calcare il palcoscenico e a mettere piede in sala di incisione, poco dopo l'uccisione di suo cugino, padre Fausto Tentorio il missionario del Pime originario di Santa Maria Hoè che il 17 febbraio 2011 all'età di 59 anni è stato assassinato nella sua parrocchia di Areakan, nelle Filippine. E' stato un modo per raccogliere l'eredità spirituale del parente religioso freddato probabilmente perché difendeva gli indigeni da latifondisti, investitori stranieri e politici corrotti, denunciandone il tentativo di sfruttare le loro terre.

Era da parecchio che in qualche modo si era ritirato dalla ribalta, nonostante collaborazioni importanti a vario titolo con volti noti della musica italiana come Gatto Pancieri, di cui ha aperto numerosi concerti e Adelio Cogliati, l'autore di tutte le canzoni di Eros Ramazzotti. E poi Ivana Ivana Spagna, Mal dei Primitives, Elisabetta Viviani, Denis Fantina, I Pooh, Enrico Ruggeri, Paolo Meneguzzi, I Nomadi, Luisa Corna, Anna Oxa...

Inizialmente attraverso i suo brani ha portato in scena la storia proprio di padre Pops, come veniva chiamato affettuosamente dai tribali, sostenendo quanto aveva cominciato a realizzare. Nell'ultimo spettacolo invece si è dedicato al tema dei cosiddetti bambini soldo, una piaga umanitaria che affligge anche il Benin. Ha puntato il dito pure contro i banchieri che alimentano il mercato delle armi, indicando i nomi dei loro istituti di credito. «Non è stato semplice, diversi sacerdoti si sono rifiutati di invitarci e metterci a disposizione i teatri di parrocchie e di oratori per paura di conseguenze e ripercussioni», rivela.

Nonostante ciò la proposta è stata ugualmente un successo. Con Simona Colombo, Francesco Maddalon, Paolo Viscardi, Francesco Cagliani, Marco Comi, Valeria Cola, Sara Biollo e Luigi Mandelli è stato a Bernareggio, Treviso, Merate, Lomagna e prima ancora a Cesano Maderno, Milano, addirittura in piazza Dumo Bulciago, Treviso, Rovagnate, Busto Arsizio e altri posti ancora. «Non posso che ringraziare tutti coloro che hanno avuto il coraggio e il desiderio di ospitare il nostro tour – commenta -. Il nostro viaggio prosegue ancora almeno per un anno».  

di DANIELE DE SALVO