Lecco, caso luna park: i vigili del fuoco contro il sindaco

La questione dell'area divertimenti del Bione scatena la polemica

Il  nuovo comandante provinciale del corpo dei vigili del fuoco di Lecco, Roberto Toldo

Il nuovo comandante provinciale del corpo dei vigili del fuoco di Lecco, Roberto Toldo

Lecco, 29 marzo 2015 - La querelle prosegue: «L’area di Rivabella non è mai stata di proprietà del Comune». Nella battaglia tra Palazzo Bovara e vigili del fuoco intervengono le rappresentative sindacali di questi ultimi, rispondendo al sindaco di Lecco Virginio Brivio, intervenuto nei giorni scorsi spiegando che stava dalla parte dei giostrai, contro i pompieri che non davano il permesso di utilizzare la ex area eventi, dal 2007 in gestione ai vigili del fuoco. «L’area non è mai stata di proprietà del Comune, infatti è passata dal Demanio al Ministero dell’Interno nel 2007 – spiegano in un documento –. La stessa è stata concessa al Comune per alcuni anni dopo l’assegnazione, dando il tempo necessario all’Amministrazione per trovare un’area alternativa da adibire a fiere e spettacoli viaggianti (come da leggi vigenti). Malgrado ciò, però, sono passati otto anni senza alcun risultato, proponendo per la costruzione della caserma, aree alternative, come ad esempio l’area di Linee Lecco, dove nel bando di vendita vi è una clausola che vincola l’acquirente a mantenere inalterato lo status dei luoghi per 24 mesi, quindi tempi lunghissimi, o l’area fronte Bione, al di sopra della quale non si può edificare perché, oltre ad inquinamento ambientale, la stessa è percorsa da una tubazione del metano che alimenta Lecco e parte della Provincia e attualmente occupata da un insediamento produttivo».

Finora però non sono state trovate soluzioni per ovviare al problema. «Il sindaco Brivio continua a bleffare per guadagnare tempo e intanto si continuano a pagare 150mila euro all’anno per affitti (caserma e uffici) con i soldi dei contribuenti, prendendosi gioco di noi e dei cittadini ignari di tutto ciò». Il primo cittadino di Lecco, nei giorni scorsi, faceva riferimento alla conferenza dei servizi dello scorso 23 gennaio. «Avrebbero dovuto dare il parere definitivo alla costruzione della caserma – spiegano i rappresentanti sindacali –. Come dimostrano gli atti, ci sono stati due pareri contrari: quello politico del Comune, espresso con una delibera d’urgenza nel pomeriggio del giorno precedente (secondo noi illegittima in quanto espressa su un’area non comunale) e quello del Parco Adda Nord. Tutti gli altri pareri sono sospensivi o condizionati, ai quali i nostri tecnici stanno lavorando. E inoltre vogliamo sottolineare che la ricerca di un’area per gli spettacoli è di competenza del Comune, non nostra, e non possiamo diventare il capro espiatorio per le inadempienze altrui».