Lomazzo, due parà si riabbracciano 45 anni dopo Grazie al raduno di Poggio Rusco

Il lecchese Ettore Colombo reincontra il comasco Terenzio Figini

Terenzio Figini, lomazzese, ed Ettore Colombo, di Lecco

Terenzio Figini, lomazzese, ed Ettore Colombo, di Lecco

Lomazzo (Como), 24 aprile 2015 - Si ritrovano dopo 45 anni. Se glielo avessero detto, non ci avrebbero creduto. Non avrebbero creduto che si sarebbero rivisti. E invece il destino ha pensato bene di rimetterli sullo stesso cammino dopo tanto tempo, e per di più durante un ritrovo di parà. Terenzio Figini, lomazzese, ed Ettore Colombo, di Lecco, domenica si trovavano entrambi a Poggio Rusco, nel Mantovano, in occasione del 14esimo Raduno Nazionale dell’ANPdI, l’associazione nazionale paracadutisti d’Italia. Le vie del paese sono state invase da centinaia e centinaia di parà provenienti da tutta Italia con tanto di labari. La cerimonia ufficiale si è svolta allo stadio comunale, dove si sono dati appuntamento i partecipanti, le autorità civili e militari, tra cui il sottosegretario della difesa, l’onorevole Domenico Rossi, e il presidente dell’ANPdI, il generale Enrico Frattini. Circa duemila le persone ai bordi del campo sportivo che hanno assistito e applaudito la banda militare della «Folgore» e il plotone armato della «Nembo» in tuta mimetica. Al canto dell’inno di Mameli la bandiera Italiana dal cielo è stata portata da otto paracadutisti con la vela azzurro tricolore. Durante la foto di rito d’avanti al monumenti ai caduti, i soci delle sezione di Como con quelli di Lecco si sono stretti assieme per immortalare il momento.

 

È stato così che il parà lomazzese si è sentito chiedere: «Ho visto che sei di Lomazzo. Io nel 1969 ho avuto come caporale uno del tuo paese». Un’affermazione che non poteva restare senza un seguito. «Come si chiamava?», ha infatti chiesto il parà lomazzese. La risposta: «Figini, ma non ricordo il nome», ha aggiunto». È bastato questo per far riaccendere la memoria e la storia che ha unito quelle due persone. In un attimo i due parà si sono stretti in abbraccio e il caporale Figini, in toni militareschi, ha subito precisato, guardando negli occhi il parà che aveva di fronte: «Colombo Ettore prima compagnia, quinta squadra». Un abbraccio tra lo stupore e l’emozione dei presenti, mentre qualcuno, sorridendo e cercando di stemperare l’emozione dicendo «Se dici che era un bravo caporale sei falso e ruffiano». «In questo mondo con tanti deserti di solitudine in deferenza ed egoismo, anche un piccolissimo fiore, come questo incontro, contribuisce a rendere bello e rigoglioso il giardino grandissimo di amicizia, sentimenti e amore», trova la forza di dire Terenzio Figini con un sorriso carico ancora di tanta emozione.