Lierna e il buco alle Poste. Sui volantini minacce alla direttrice, la vendetta dei correntisti derubati

Il paese prepara una class action. "Spariti i risparmi, anziani rovinati" di Stefano Cassinelli

Ufficio postale

Ufficio postale

Lierna (Lecco), 7 luglio 2014 - Ieri mattina a Lierna sono comparsi nuovi manifesti, dopo quelli con la scritta «wanted»sotto il volto della direttrice delle Poste, Patrizia Greco. Stavolta contengono minacce alla donna e alla sua famiglia. La Greco è accusata di aver truffato centinaia di risparmiatori per una cifra stimata tra i cinque e i sei milioni di euro. Nunzio Marcelli, capogruppo di minoranza di Lierna,ha da subito raccolto la preoccupazione dei cittadini avviando con Federconsumatori una campagna di informazione e gettando le basi per una class action. Ma oggi si dice preoccupato: «Ho ricevuto diverse chiamate che mi parlavano dei nuovi volantini in cui sono contenuti alcuni passaggi ironici,esoprattutto frasi minacciose. È una svolta inquietante,ma questa è l’atmosfera che si vive in paese. Insieme ai timori di aver perso tutto, di essere stati truffati,c’è anche voglia di rivalsa. Non c’è un bel clima intorno alla direttrice accusata di aver derubatocosì tanta gente.Nel contempo incontro e parlo con tante persone, molte anziane, che sono profondamente depresse e angosciate per questa situazione. Sono state rovinate e non hanno più prospettive per il futuro».

Nel paese sulle sponde del Lario non c’è altro argomento di discussione: nei bar e nelle case si parla solo di quanti soldi sono spariti e di quanti sono stati rovinati. Teresa Gaddi, 85 anni, si è ritrovata con tre libretti postali svuotati:formalmente contenevano 90mila euro, ma alle Postene risultano soltanto 10mila. «L’assurdo– commenta Marcelli – è che la Greco era amica di tutti, era stimata, c’erano liernesi che andavano in vacanza con lei. Andava a bere il caffè con tutti, nei negozi del paese spendeva tanti soldi. Andava sempre a mangiare a casa di uno dei truffati, che poi ha convinto a stracciare le ricevute dei versamenti che lui aveva conservato.“Ormai sono vecchie”, diceva. Così lui non ha più una sola pezza giustificativa. Ha truffato tutti, soprattutto quelli che le erano più vicini».

Le storie si intrecciano ed emergono vicende terribili,come quella dell’anziana la cui retta della casa di riposo veniva pagata con prelievi dal libretto postale. Ora quel libretto è stato svuotato e i familiari non sono più in grado di pagare le rette. Gli ispettori delle Poste avrebbero ammesso il ritrovamento di una serie di documenti in una cassaforte della Greco.Consentirebbero di ricostruire molti movimenti,ma i clienti per poter parlare con i funzionari delle Poste devono attendere settimane. «A esasperare ancora di più la gente – conclude Marcelli – è che Poste Italiane non dà risposte concrete, per parlare con qualcuno bisogna aspettare giornate, si deve esporre la propria situazione personale circondati da altri clienti infuriati e senza ottenere garanzie. Chi riavrà i soldi dovrà probabilmente attendere anni e nel frattempo in molti non sanno come pagare i conti della spesa».