Giovedì 18 Aprile 2024

La Provincia rischia di scomparire: 243 dipendenti sulle barricate

Il Governo Renzi prevede tagli finanziari del 20 per cento dal 2015: proclamato lo stato di agitazione di Fabio Landrini

Villa Locatelli, sede dell'amministrazione provinciale lecchese

Villa Locatelli, sede dell'amministrazione provinciale lecchese

Lecco, 25 novembre 2014 - I dipendenti dell’Amministrazione provinciale di Lecco sono in tensione. Se il decreto Delrio ha accontentato molti italiani, i 243 dipendenti di Villa Locatelli vivono settimane di incertezza, senza avere garanzie per il futuro. I dipendenti si sono riuniti in assemblea insieme ai rappresentanti sindacali, preoccupati per gli effetti della manovra finanziaria del Governo sull’occupazione e sulla capacità dell’Ente di erogare i servizi ai cittadini e alle imprese. Così è stato proclamato lo stato di agitazione che sarà revocato in caso di revisione della manovra economica riguardante le Province. «Siamo preoccupati degli effetti che tali obiettivi produrranno sulla capacità dell’ente di erogare i servizi e di assicurare il mantenimento dell’occupazione – affermano in una nota congiunta Francesco firmata da Mazzeo, Rsu, Marco Paleari, Fp Cgil, Enzo Cerri, Cisl Fp, e Italo Bonacina, Uil Fpl –. Gli effetti denunciati delle manovre finanziarie in atto consistono nella drastica riduzione di vitali risorse finanziarie per il funzionamento dell’ente, dovuta sia alla cessione di risorse all’erario statale prevista e attuata sia alla ulteriore riduzione di spesa che la Provincia di Lecco, unitamente alle altre Amministrazioni, sarà costretta a subire se saranno confermate le previsioni contenute nel disegno di legge di stabilità 2015-2017».

È importante evidenziare che le minori risorse dovute alle norme già vigenti per Villa Locatelli sono quantificate in oltre tre milioni di euro. «Le previsioni del disegno di legge di stabilità 2015-2017, se confermate nelle cifre attualmente previste per tutte le province, comporteranno minori risorse per circa otto milioni di euro, nel 2015, circa 15 milioni di euro nel 2016 e circa 28 milioni di euro nel 2017. Pertanto, Limitandosi al solo 2015, il bilancio provinciale subirebbe un taglio di risorse di almeno il 20%». Dei 243 lavoratori sulle spine ci sono 226 assunti a tempo indeterminato, otto a tempo determinato e nove dirigenti. «Le incertezze sul futuro assetto dell’ente di area vasta e le relative funzioni sono destinate ad accentuarsi: sono ben oltre la condizione di rischio le risorse destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria e al riscaldamento delle scuole superiori, alla sicurezza e gestione della rete stradale, al dissesto idrogeologico – più che mai attuale – e a numerosi altri servizi, fra cui quelli per la formazione e i centri per l’impiego. Particolarmente incerto risulta il futuro dei lavoratori precari, ancora e dopo anni senza un piano di stabilizzazione».