Al processo Metastasi i teste della difesa Lilliu

«Un ferraiolo modello, professionista serio e onesto». Così datori di lavoro e colleghi

L'ingresso del tribunale di Lecco

L'ingresso del tribunale di Lecco

Lecco, 30 giugno 2015 -  «Un ferraiolo modello, professionista serio e onesto». Così datori di lavoro e colleghi hanno descritto Saverio Lilliu, uno dei sette imputati arrestati nell’aprile 2014 a seguito dell’inchiesta «Metastasi». Ieri mattina è toccato ai teste delle difese di Claudio Crotta, Antonino Romeo, Massimo Nasatti e Saverio Lilliu.

L’avvocato di quest’ultimo Vito Zotti ha chiamato a testimoniare Marco Zani, Stefano Gilardi, Italo Checuz, Pietro Mapelli e Vito Gallo, che hanno avuto contatti con il 52enne originario di Guasila, in provincia di Cagliari e socio della Lido di Parè Srl. Sono stati ascoltati anche i familiari. A parlare davanti al collegio lo zio della compagna Luigi Sailis, la sorella Simonetta Lilliu e Paola Cirina, sua convivente da 11 anni che ha raccontato lo stile di vita della coppia: «Vivevamo normalmente, non abbiamo mai fatto vacanze, né cena in ristoranti di lusso e non avevamo vizi.

Entrambi avevamo un mutuo da pagare e con l’arresto le difficoltà sono aumentate così i miei genitori sono venuti a vivere da me per aiutarmi». Anche lo zio di Paola Cirina, Luigi Sailis ha raccontato di averli aiutati. «Con mia moglie abbiamo prestato 15mila euro, ci sono stati restituiti un po’ alla volta». La sorella Simonetta ha confermato di aver aiutato in più di un’occasione il fratello: «Si è sempre spaccato la schiena e con il lavoro che fa potevano capitare momenti di crisi. Io l’ho sempre aiutato e non ho mai voluto che mi restituisse i soldi prestati».

Tra i testimoni sentiti anche Martino Mazzoleni, l’ex assessore al territorio e all’urbanistica del Comune di Lecco, chiamato dagli avvocati Patrizia e Marilena Guglielmana che difendono Crotta. Al centro della sua testimonianza la questione legata alla strada di Acquate, stralciata dal Piano regolatore nel maggio 2011, una delle pratiche sulla quale sarebbe intervenuto con continue pressioni il consigliere Ernesto Palermo. «Nel corso della commissione si è parlato dell’inutilità della strada – ha raccontato Mazzoleni - che avrebbe collegato due zone residenziali, quindi di scarso interesse produttivo, e oltretutto sarebbe dovuta passare sotto il Santuario della Madonna di Lourdes, un luogo di aggregazione per la comunità. Così si è deciso di togliere la strada dal Piano regolatore». Prossima udienza il 16 luglio.

Elena Pescucci