Insubria, tutti condannati gli uomini della 'ndrangheta

Cinque anni di carcere ad Antonino Mercuri ritenuto capo della locale di Calolziocorte

Il giuramento 'ndranghetista ripreso dai Ros

Il giuramento 'ndranghetista ripreso dai Ros

Lecco, 26 maggio 2015 - Tutti condannati sebbene con pene dimezzate rispetto a quelle che erano state le richieste dell'accusa. Così si è concluso l'udienza nei confronti dei 37 imputati al processo Insubria detenuti in carcere e accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso e a vario titolo di altri reati, sono stati processati nell'aula bunker di San Vittore con rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. 

Tra loro i presunti capi delle 'localì di Cermenate e Fino Mornasco, e di CalolziocorteL'omonima indagine era partita alla fine del 2012 in seguito a una serie di atti intimidatori e attentati incendiari ai danni di imprenditori e politici locali. I carabinieri del Ros di Milano avevano filmato, per la prima volta in un'inchiesta di 'ndrangheta, i rituali di affiliazione alle cosche, e avevano sequestrato alcuni quaderni con i formulari utilizzati per le cerimonie.

Michelangelo Chindamo, considerato il capo della locale di Fino Mornasco, è stato condannato a 5 anni di carcere (i pm avevano chiesto 20 anni). Sono stati condannati, a 5 anni e 4 mesi e a 8 anni e 10 mesi, anche Antonino Mercuri e Giuseppe Puglisi, rispettivamente al vertice delle locali di Calolziocorte e di Cermenate. Per loro i pm avevano chiesto 13 anni e 4 mesi e 14 anni e 10 mesi di reclusione. Tra gli imputati, la pena più alta è stata inflitta dal gup proprio a Giuseppe Puglisi.