Lecco, i giustizieri dell’ospedale ai lavori socialmente utili

I tre vecchietti bucavano le gomme delle auto parcheggiate nei posti dei disabili

L'ospedale di Lecco

L'ospedale di Lecco

Lecco, 6 ottobre 2015 - Erano stati filmati mentre bucavano le gomme di alcune auto in sosta nel parcheggio dell’ospedale di Lecco. Ieri hanno deciso di patteggiare e, per ottenere la sospensione della pena, hanno accettato di svolgere lavori socialmente utili all’Istituto Airoldi&Muzzi. Così davanti al giudice si è concluso il processo di primo grado a carico di tre soggetti finiti a processo con le accuse di danneggiamento aggravato e porto di oggetti atti ad offendere. A riprenderli con propositi inequivocabili tra le vetture non erano state le telecamere a circuito chiuso del «Manzoni» ma le videocamere posizionate durante l’attività investigativa condotta in collaborazione tra la questura e il comando dei vigili urbani.

Iindagini avviate a seguito di una serie di numerose denunce (una trentina in tutto) contro ignoti scattate per porre fine ai continui danneggiamenti di auto che in quel periodo (i primi mesi del 2011) si erano intensificati. I soliti adolescenti con il perverso gusto del vandalismo? Nient’affatto. Con sorpresa degli stessi operatori quelli ripresi dalle immagini erano due insospettabili sessantenni - S.P, 62 anni di Sirone e G.E., 65 anni, di Lecco - a cui successivamente si aggiungeva un terzo soggetto - D.A., pure lui non certo un ragazzino - individuato all’epoca dei fatti quale possibile complice. Il perché di quell’accanimento lo avevano spiegato agli stessi inquirenti ai quali i tre vecchietti avevano candidamente raccontato che la loro volontà era quella di punire i proprietari delle auto parcheggiate nei posti riservati ai disabili senza averne in realtà la titolarità.

I tre imputati, tutti con familiari o loro stessi con qualche grado di disabilità, avevano raccontato di essere stanchi di trovare occupati spazi a loro riservati per diritto e così avevano deciso di farsi giustizia da sé. Una motivazione che ovviamente non ha retto tanto da indurre i rispettivi avvocati - Luciano Bova (per G.E. e D.A.) e Amerigo Bianco (S.P.) - a scegliere la strada del patteggiamento con la richiesta dei lavori socialmente utili.

Richiesta accolta dal giudice Catalano che ha dato il proprio benestare a che i tre soggetti prestino il proprio aiuto all’istituto Airoldi&Muzzi. Per sei ore alla settimana e per poco più di due mesi daranno una mano nella struttura per anziani nella speranza che serva per evitare ulteriori colpi di testa.