Calcio Lecco, il ripescaggio e il fardello dei debiti

L'impresa della squadra ai playoff cozza con la situazione societaria con troppi punti interrogativi

Daniele Bizzozero e la Curva Nord

Daniele Bizzozero e la Curva Nord

Lecco, 24 maggio 2016 E ora? Il giorno dopo Lecco-Seregno la sensazione che si respira in città tra i tifosi è quella classica del post sbornia: la lucida razionalità ha preso il sopravvento sull’euforica eccitazione dei 120’ (davvero emozionanti peraltro) del Rigamonti-Ceppi e ora la palla - giusto per rimanere in tema - passa dal cuore alla testa, perché anche le più belle idee del mondo senza gambe non camminano. Riportare il Lecco in Lega pro? Ottima idea, un bel sogno che il successo nei playoff ha certo reso più vicino. O meglio, si tratta di un presupposto necessario per ambire al ripescaggio. Ma non sufficiente e qui sta il vero punto: la squadra ha dimostrato sul campo di avere le carte in regola (80 punti e secondo posto nella stagione regolare, successo nei playoff), la società dovrà fare altrettanto sul fronte conti e alla Calcio Lecco negli ultimi tempi non sembrano quadrare molto.

Ci sono 120mila euro di debiti col Comune tanto per cominciare per lo stadio ma soprattutto i 600-700mila euro di pendenze (mancati contributi ad ex giocatori) con Equitalia. Patron Daniele Bizzozero ha assicurato che i suoi sono poca cosa mentre quelli a carico della precedente gestione - la famiglia Invernizzi - sarebbero più consistenti. Rischioso cavillare però: non esistono «debitucci» e «debitoni», esistono solo debiti a carico della Calcio Lecco e qualsiasi creditore può chiedere il fallimento del club per far valere i propri diritti. Così dice il codice societario, ad eccezioni di accordi e scritture private tra le parti che prevedano diversamente. C’è poi il capitolo scadenze da rispettare. Per prima cosa Bizzozero dovrà ottenere entro fine mese le liberatorie dai giocatori, che dovranno dichiarare di essere stati pagati regolarmente dal club altrimenti niente ripescaggio. In seconda battuta via don Pozzi dovrà dimostrare di avere i soldi necessari per inoltrare la richiesta: lo scorso anno il ripescaggio in Lega pro costava 500mila euro, cifra che dovrebbe essere ridotta a 200mila euro ma sempre di tanti soldi si tratta perché comunque a fondo perso.

Il 1° luglio è il termine entro cui la Lega pro dovrebbe comunicare l’esito dei ripescaggi. Nel frattempo si dovrebbe cominciare ad allestire la squadra e un campionato il Lega pro costa dai mediamente due ai quattro milioni di euro. Una cifra così e in così poco tempo chi la trova?