Calcio Lecco, gli ex blucelesti fanno carriera in giacca e cravatta

Paratici e Giaretta, diesse di Juventus e Udinese. Gemmi braccio destro di Sogliano al Carpi

Cristiano Giaretta, oggi ds dell'Udinese

Cristiano Giaretta, oggi ds dell'Udinese

Lecco, 13 agosto 2015 - La squadra pare condannata a soffrire in eterno, ostaggio di un passato di nobiltà calcistica e un presente che la vede tracheggiare nell’anonimato della serie D. Chi in passato ha vestito la maglia bluceleste, al contrario, sembra destinato a una fulgida carriera una volta appese le scarpette al chiodo.

E non serve scomodare il caso di Roberto Donadoni transitato sulla panchina di via don Pozzi nella stagione 2001-02 e poi addirittura timoniere della nazionale azzurra (senza grandissima fortuna peraltro) dopo i trionfi mondiali di Berlino. Lecco è stato un ottimo trampolino di lancio per molti ex giocatori, che poi hanno deciso di intraprendere la carriera da dirigente. Al top della lista c’è Fabio Paratici, mediano nel mediocre Lecco che nel giugno 2000 si salvò nella doppia sfida playout con la Cremonese e ora direttore sportivo della Juve che con lui e Beppe Marotta è tornata tra le regine d’Europa.   Sulla scrivania si sta togliendo grosse soddisfazioni anche Cristiano Giaretta, statuario difensore con 267 presenze in bluceleste (dal 1993 al 2002) che ora lotta in giacca e cravatta come direttore sportivo dell’Udinese dove lavora a stretto contatto con un ex compagno di squadra, Valentino Angeloni, libero vecchia maniera e capo degli osservatori del club friulano. Era un centrocampista roccioso che per tre stagioni a cavallo tra la fine anni novanta e il duemila rinforzò la mediana di via don Pozzi: oggi Roberto Gemmi, napoletano di nascita, è al fianco del diesse Luca Sogliano nell’esaltante prima avventura in A del neopromosso del Carpi neopromosso e prima ancora responsabile del settore giovanile dell’Hellas Verona. Centrocampista lo era anche Pasquale Sensibile, figlio d’arte (papà Aldo è stato giocatore e dirigente di lungo corso) ed ex responsabile degli osservatori alla Juve dell’era Secco e poi ex diesse nella Sampdoria di Garrone. Che dire? Il Lecco resta un ottimo trampolino di lancio, ai tifosi non resta che continuare a soffrire.