Giovedì 25 Aprile 2024

Ladri al bar: già colpito 11 volte. Titolari barricati: è un incubo

Non c’è tregua per il Sunflower. "Ormai è un incubo, non sappiamo più veramente come difenderci. In pratica viviamo barricati tra saracinesche, sbarre di ferro, sistemi antrintrusione, radar, perimetrali e telecamere. Di fatto i reclusi siamo noi, non i delinquenti che dovrebbero finire in galera" di Daniele De Salvo

I titolari vivono «rinchiusi» tra sbarre di ferro, saracinesche, sistemi antintrusione e telecamere

I titolari vivono «rinchiusi» tra sbarre di ferro, saracinesche, sistemi antintrusione e telecamere

Monticello Brianza (lecco), 28 gennaio 2015 - Undici furti subiti in nove anni, quasi un record, sebbene veramente poco invidiabile, quello collezionato dai titolari del Sunflower cafè di Monticello Brianza che l’altra notte hanno subito l’ennesima incursione da parte dei soliti ignoti. Gli intrusi hanno sfondato una finestra del locale che si affaccia lungo la Sp 51 La Santa, nel tratto di via Provinciale. Hanno divelto a quanto pare l’unico infisso non protetto da inferriate e grate in metallo, non ancora almeno poiché i titolari dell’attività, trasformata praticamente in una sorta di bunker, probabilmente provvederanno a sigillare presto anche l’unico varco rimasto. In due minuti netti d’orologio hanno completamente ripulito gli scaffali dove erano esposte le bionde e forzato il registratore di cassa in cui erano custoditi un migliaio di euro. Tutto è successo allo scoccare delle tre.

E’ entrato in funzione l’allarme, sono subito sono subito intervenuti in forze e a sirene spiegate i carabinieri della Compagnia di Merate, ma quando i militari sono piombati sul posto ormai dei colpevoli non c’era più alcuna traccia, se non per i cristalli in frantumi, la finestra spalancata e la confusione dietro il bancone. Anche l’immediata battuta di caccia organizzata in tutta la zona si è conclusa in nulla, gli autori del colpo sono riusciti ad evitare i posti di blocco e di controllo allestiti dagli operatori del 112 e delle altre forze dell’ordine. Il bottino ammonta ad alcune migliaia di euro, i gestori dell’esercizio pubblico, dopo aver subito diverse razzie, ormai non lasciano più i troppi soldi nel registratore di cassa e ogni sera all’orario di chiusura fanno sparire quante più stecche di bionde che riescono, proprio per limitare i danni e l’ammanco in caso di una delle frequenti incursioni. Si tratta dell’undicesimo raid in due lustri,sette sono riusciti, quattro no, ma i danni anche in questi ultimi casi sono stati parecchi.

«Ormai è un incubo, non sappiamo più veramente come difenderci – spiegano in un misto di rabbia e di senso di impotenza e frustrazioni –. In pratica viviamo barricati tra saracinesche, sbarre di ferro, sistemi antrintrusione, radar, perimetrali e telecamere. Di fatto i reclusi siamo noi, non i delinquenti che dovrebbero finire in galera. Non ci resta che murarci all’interno ma forse nemmeno basterebbe, perché non si sa come i ladri riescono sempre a trovare il punto debole da cui passare». Gli investigatori ora hanno in mano le immagini catturate dagli occhi elettronici, sperando che possano fornire elementi utili per identificare e rintracciare gli autori dell’ennesimo colpo.