Indagato per turbativa d'asta, dirigente ottiene una promozione e un bonus di 25mila euro

E' successo al direttore generale dell'Azienda ospedaliera lecchese Mario Lovisari, dopo le accuse per presunte mazzette e un appalto milionario truccato di Daniele De Salvo

L'ex dg dell'Azienda ospedaliera lecchese Mauro Lovisari

L'ex dg dell'Azienda ospedaliera lecchese Mauro Lovisari.

Lecco, 1 novembre 2014 - Indagato per turbativa d'asta per un brutto giro di presunte mazzette e un appalto milionario truccato, sospeso dal servizio in attesa che i giudici compiano il loro dovere, eppure promosso, sebbene per il rotto della cuffia, e soprattutto premiato, con un sostanzioso assegno di 25mila e rotti euro, per la precisione di 25.542,58, che si aggiungono ai circa 150mila euro di stipendio. Il direttore generale dell'Azienda ospedaliera lecchese Mauro Lovisari, 65 anni il prossimo 15 novembre e quindi ormai vicino alla pensione, in quota Lega Nord, ha ricevuto una valutazione di 81,43 punti su un massimo di 100. Il voto, riferito all'attività del 2013, gli è stato attribuito incrociando i dati dei risultati economici con quelli sanitari dell'ente di cui è – anzi, era dato che attualmente risulta appunto sollevato dall'incarico per le pendenze legali – a capo.

La pagella non è in realtà delle più lusinghiere. Il supermanager della sanità provinciale si è piazzato appena al terzultimo posto della sorta di classifica dei diggì lombardi più bravi, 43esimo su 45. Graduatoria a parte, il giudizio comunque positivo gli è valso un bonus extra, tra l'altro nemmeno di molto inferiore a quello riservato ai primi della classe, che hanno intascato una gratifica sui 29mila euro. Non è in ogni modo il solo tra quanti hanno ricevuto un avviso di garanzia ad aver incassato il premio di produzione. Si trova in buona compagnia ad esempio del ciellino Luca Filippo Maria Stucchi, meratese 49enne, con trascorsi all'Ao di Lecco come responsabile delle risorse umane dal 2002 al 2005, attualmente numero uno della Carlo Poma di Mantova. Lui se l'è cavata con un punteggio di 91,95, il penultimo in assoluto, e un extra di 25.393 euro. Con la differenza che mentre Lovisari al momento risulta solo sotto inchiesta, nonostante i magistrati antimafia di Milano ne avessero sollecitato gli arresti domiciliari perché avrebbe frequentato tangentari storici conclamati rivelando il contenuto di procedure segrete per ottenere in cambio qualche avanzamento di carriera, Stucchi è stato già rinviato a giudizio, sempre con l'accusa di turbativa d'asta in una gara di brokeraggio assicurativo.

L'accoppiata tra incentivi e indagini o procedimenti penali in corso non è affatto piaciuta al consigliere regionale 59enne del Pd Raffaele Straniero, ex sindaco di Oggiono. “E' assurdo che ai manager sospesi dal servizio o rinviati a giudizio, vengano riconosciuti premi di risultato – commenta -. La politica deve rispondere delle proprie scelte, e se manager sospettati di essere infedeli vengono premiati per la qualità del loro lavoro, anche se per un periodo precedente, occorre riconoscere che qualcosa non funziona”. Ma l'esponente democratico punta il dito anche contro le modalità di selezione dei vertici della sanità: “Finché le nomine verranno fatte sulla base dell'appartenenza a partiti o correnti e non solo al merito dei singoli, questi problemi sono destinati a ripetersi”. Il direttore generale lecchese in ferie forzate si è anzi dichiarato tuttavia stupito per la richiesta di decurtargli la gratifica. “Manifesto il mio stupore per l'accanimento usato nei confronti di una persona tuttora semplicemente indagata – replica - L'avviso di garanzia, nei paesi a democrazia avanzata, non corrisponde alla certezza di reato. Al contrario, sino all'emersione di prove certe di colpevolezza sarebbe inopportuna ogni azione coercitiva nei confronti dei soggetti indagati”. Di più: “Non vedo l'ora che la verità venga accertata e di essere rimesso a capo della mia squadra”. Sino al nuovo anno tuttavia ciò non avverrà, perchè l'incarico alla commissaria straordinaria che attualmente ha preso il suo posto e insieme il suo ufficio di via dell'Eremo è stato prorogato sino al termine di dicembre.