Incidente sulla Superstrada 36, l'uomo che ha innescato la carambola era ubriaco

Il 42enne comasco ha tamponato l'auto di Alex Consonni. Il giovane è morto tra le lamiere di Daniele De Salvo

L'incidente sulla Superstrada 36, nel riquadro Alex Consonni, 19 anni

L'incidente sulla Superstrada 36, nel riquadro Alex Consonni, 19 anni

Abbadia Lariana, 29 luglio 2014 - Era ubriaco, Nicola Z., il 42enne di Cantù che sabato sera ha innescato la carambola costata la vita al 19enne di Brenna Alex Consonni, morto bloccato senza possibilità di scampo tra le lamiere della propria Peugeot 208 nella galleria Borbino della Superstrada 36 in direzione sud all’altezza dello svincolo di Abbadia Lariana. Il comasco al volante una Renault Laguna che è piombato a tutta velocità addosso all’auto del ragazzo, aveva un tasso alcolemico superiore agli 80 milligrammi per litro di sangue. «Stiamo ancora attendendo i risultati definitivi degli esami a cui il guidatore è stato sottoposto», si limitano a spiegare gli agenti della Stradale di Bellano che si stanno occupando di ricostruire l’esatta dinamica dell’impressionante tamponamento a catena e di accertare le cause dello scontro. L’esito dei test è comunque già in mano al pm che si sta occupando del caso, il sostituto procuratore di Lecco Silvia. Per ora l’uomo è stato denunciato, come di prassi, per omicidio colposo. Se venisse tuttavia confermata l’ipotesi della guida in stato di ebbrezza la sua posizione potrebbe aggravarsi, sebbene, in attesa dell’approvazione del reato di omicidio stradale, in caso di processo e di una eventuale condanna, rischia comunque di cavarsela con lavori socialmente utili, il pagamento di una salata ammenda e il ritiro della patente, che comunque gli è già stata sequestrata insieme al veicolo.

Dalla Procura hanno disposto anche l’autopsia sulla salma del ragazzo ucciso. Dopo aver conseguito il diploma di maturità presso il liceo artistico aveva cominciato a lavorare come magazziniere nell’azienda del padre, un noto imprenditore lariano. Stava tornando verso casa quando si è consumata la tragedia. Per un improvviso rallentamento aveva alzato il piede dall’acceleratore, non così il canturino che lo seguiva, il quale non avrebbe nemmeno accennato a frenare per scongiurare il tremendo impatto. Lo ha così scagliato contro un furgone Volksvagen che lo precedeva con a bordo una comitiva di sei polacchi. La sua auto si è trasformata in una trappola di rottami, per liberarlo sono stati mobilitati anche i vigili del fuoco del comando provinciale, ma ormai era tardi, i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso, avvenuto probabilmente sul colpo. Nello schianto sono rimasti coinvolte anche tre ragazze su una Fiat Cinquecento e due giovani su una Fiat Punto. Fortunatamente almeno loro stanno bene, in sei sono stati ricoverati in ospedale all’Alessandro Manzoni in osservazione per poi essere dimessi qualche ora dopo.