Giovedì 18 Aprile 2024

Ictus, nel Lecchese 1.450 ricoveri all'anno

Proprio di ictus, ma anche di crisi cardiaca, di come riconoscerne i sintomi, di come comportarsi in caso di emergenza cerebrale e cardiologica si parlerà giovedì 27 novembre nel corso dell’iniziativa pubblica dal titolo “Il tempo è vita - Tutto quello che occorre sapere in caso di emergenza cardiaca e cerebrale”. L'appuntamento è per le 20.30 nell'aula manga del presidio del capoluogo

Un medico, foto generica

Un medico, foto generica

Lecco, 25 novembre 2014 – Ogni anno 800 pazienti circa vengono ricoverati in Neurologia all'Alessandro Manzoni di Lecco, 650 al San Leopoldo Mandic di Merate, 1.450 persone in tutto, il 40% delle quali, pari a quasi a 600 degenti, perché affetti da patologie cerebrovascolari acute ovvero perché colpite da ictus ischemico o emorragico, che rappresenta oggi la prima causa di disabilità grave, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. “L’ictus può essere ischemico nell'85% dei casi - spiega Andrea Salmaggi , direttore del dipartimento di Neuroscienze dell’Azienda ospedaliera provinciale - o di tipo emorragico. I principali sintomi sono la perdita di forza o di sensibilità, la difficoltà nel mantenere l’equilibrio, la confusione o il disturbo della parola, difficoltà nel vedere, una cefalea violenta”.

Se si considera il rischio di ictus correlato all’età, la letteratura internazionale indica che esso aumenta con il crescere dell’età: raddoppia ogni dieci anni, a partire dai 45 anni. “Il trattamento trombolitico, cioè la somministrazione di un farmaco che scioglie il trombo, per via venosa, è quello più sicuro ed efficace: lo si avvia soltanto entro le 4 ore e mezzo dall’esordio dei sintomi o, in casi particolarmente selezionati, entro le 6 ore. Per questo è estremamente importante, una volta percepiti i sintomi, non perdere tempo e chiamare tempestivamente, senza indugio, il numero di emergenza unico 112. Il numero complessivo di trombolisi praticate tra gli ospedali di Lecco e Merate è pari a 45 procedure all’anno, con una percentuale vicina al 10% dei casi totali di ictus ischemico accertati: una percentuale che colloca la sanità lecchese nelle fasce di maggiore efficienza a livello regionale e nazionale.

“Fino a poco tempo fa – ricorda il direttore di Neuroscienze - il trattamento trombolitico veniva considerato accettabilmente sicuro ed efficace solo in pazienti colpiti da ictus al di sotto degli 80 anni. Uno studio pubblicato circa due fa ha attestato invece che la trombolisi, in un paziente con più di 80 anni, può essere altrettanto efficace, soprattutto se eseguita entro le tre ore dalla comparsa dei sintomi, anche se sono suggerite maggiori cautele nella selezione dei pazienti per evitare l’effetto collaterale più temuto, ovvero la trasformazione emorragica della lesione ischemica”. E proprio di ictus, ma anche di crisi cardiaca, di come riconoscerne i sintomi, di come comportarsi in caso di emergenza cerebrale e cardiologica si parlerà giovedì 27 novembre nel corso dell’iniziativa pubblica dal titolo “Il tempo è vita - Tutto quello che occorre sapere in caso di emergenza cardiaca e cerebrale”. L'appuntamento è per le 20.30 nell'aula manga del presidio del capoluogo.