La protesta di Greenpeace: ambientalisti nudi sul Cornizzolo

Nudi sul Cornizzolo per protestare contro l'utilizzo di sostanze chimiche nei tessuti per la realizzazione di abbigliamento sportivo di D.D.S.

Protesta di Greenpeace sul Cornizzolo

Protesta di Greenpeace sul Cornizzolo

Lecco, 7 febbraio 2016 – Nudi sul Cornizzolo per protestare contro l'utilizzo di Pfc nei tessuti per la realizzazione di abbigliamento sportivo. A dare l'assalto alla montagna-simbolo della provincia di Lecco sono stati gli attivisti di Greenpeace, che denunciano che per il confezionamento dei cosiddetti vestiti outdoor, cioè per le attività all'aperto, vengano adoperate sostanze chimiche e composti impermeabili nocivi per l'ambiente.

"Piuttosto che andare in montagna con abbigliamento contenente Pfc, abbiamo deciso di rimanere nudi far riflettere gli appassionati di montagna e sport all’aria aperta ma anche i vertici marchi più popolari del settore sulla necessità di non usare sostanze pericolose", spiega afferma Giuseppe Ungherese, uno dei fererenti dell'organizzazione non governativa in Italia. Il Pfc viene impiegato soprattutto in giacche a vento, giubbotti, impermeabili, anche anche in scarpe, tende, zaini, corde, sacchi a pelo. Sono stati analizzati circa 40 prodotti di varie griffe e solo in 4 non è stata rilevata traccia. "È paradossale che quando indossiamo l’abbigliamento per le nostre attività in mezzo alla natura contribuiamo a contaminarla con sostanze pericolose. Con la protesta di oggi chiedono con forza di invertire la rotta e scegliere alternative più sicure", proseguono gli ambientalisti che avvisano che le sostanze nocive possono contaminare non solo la natura ma anche l'uomo.