Risale di corsa gli 86 piani dell’Empire State Building: ecco la regina dei grattacieli

Cristina Bonacina conquista la Grande Mela di DANIELE DE SALVO

Cristina Bonacina davanti ai grattacieli

Cristina Bonacina davanti ai grattacieli

Calolziocorte (Lecco), 8 febbraio 2016 - Da Calolziocorte al tetto di New York. La 40enne Cristina Bonacina si conferma la regina dei grattacieli. Nei giorni scorsi si è guadagnata la medaglia di legno dell’Empire State Building Run-up, la gara di risalita del palazzo simbolo della Grande mela. Dopo aver divorato i 1.586 gradini degli 86 piani sui 103 totali, ha mancato di un soffio il terzo scalino del podio. Si tratta comunque di un risultato importante, perché ha dovuto vedersela con le migliori concorrenti al mondo.

Il bronzo le è sfuggito di mano, anzi di gamba, per appena sei secondi. Eppure inizialmente è stata lei a dettare il ritmo e mettere dietro tutte le altre. «Alla partenza sono riuscita a raggiungere per prima le scale e per diversi livello sono rimasta al comando - racconta - poi purtroppo ho dovuto lasciare spazio. In ogni modo sono contenta così, ho dato il massimo e anche di più». L’atleta lecchese è una veterana di simili competizioni. È la quinta volta, ad esempio, che partecipa alla manifestazione newyorkese. Ma ha corso pressoché ovunque «violando» il Pirellone di Milano, La Torre dei Lamberti di Verona, la Torre sul Danubio di Vienna, l’Az tower di Brno, l’Ufo tower di Bratislava, l’Icc tower di Honk Kong. E poi Latina, Guangzou, Londra, Città del Messico, Dubai, Doha, Pechino, Shanghai, Taipei e Singapore, aggiudicandosi piazzamenti di rilievo e laureandosi tra le migliori in assoluto nei circuiti internazionali, con il primo posto nel 2011 al Towerrunning world cup e diversi argenti alle edizioni del Vertical world circuit.

Adesso la attende Parigi, perché è stata ammessa tra le dieci runner che il 17 marzo potranno partecipare alla seconda edizione della Vertical della Tour Eiffel. Eppure lei, che è anche mamma e insieme campionessa di solidarietà con gli operatori del Cesi, ha cominciato relativamente tardi a cimentarsi con i grattacieli. È stato il marito, nel 2007, a convincerla. «Ho partecipato con lui al Vertical sprint sul Pirellone e sono arrivata prima», racconta. Da quel momento non si è più fermata ed è salita sempre più in alto, ai limiti della gravità e dell’ingegneria umana.

di DANIELE DEL SALVO