Mandello, alla Gilardoni le acque restano agitate

Le prime denunce nel 2013, 50 i dipendenti nella lista del pm. E oggi presidio e intanto continuano le audizioni

La Gilardoni Raggi X

La Gilardoni Raggi X

Mandello, 20 aprile 2016 - Gilardoni di raggi X. E non è una battuta perché la storica azienda di Mandello, leader nel settore, continua ad essere nell’occhio del ciclone. Il blitz della scorsa settimana con le volanti della polizia fuori dallo stabilimento e la quindicina di agenti a scortare personale Asl e funzionari del Dipartimento provinciale del lavoro intenti ad acquisire documentazione utile ai fini delle indagini non è altro che la classica punta dell’iceberg.

Il perché è semplice ma serve fare un passo indietro. Il fascicolo aperto in Procura è questione recente, anche perchè in sua assenza non poteva essere avviata la perquisizione in azienda dsella scorsa settimana. Nell’inchiesta affidata al sostituto Silvia Zannini si ipotizza il reato di maltrattamenti nei confronti della presidente dello storico marchio, Cristina Gilardoni, a cui è stato notificato da prassi un avviso di garanzia. Eppure la vicenda come si diceva ha origini lontane come il malcontento tra il personale.

La prima denuncia agli atti infatti risalirebbe a tre anni fa (2013): a quella ne sono seguite molte altre, tutte poi inserite nel fascicolo aperto successivamente e strumentale appunto alla visita in azienda degli inquirenti.Una cinquantina sono i nomi dei dipendenti finiti nel faldone: tra loro figurano gli stessi querelanti ma anche colleghi, che continuano ad essere sentiti in questi giorni come persone informate dei fatti. Gli inquirenti stanno verificando se effettivamente sussistono quelle condizioni vessatorie - ferie e permessi negati e addirittyura un costante della direzione sfociato addirittura in aperti atti intimidatori - raccontate dai querelanti.

Il clima di tensione che si sarebbe respirato in azienda è confermato anche sul fronte civilistico con il moltiplicarsi in questi anni di cause di lavoro giunte sulla scrivania del giudice Giovanni Gatto. Alcuni dei dipendenticoinvolti sono gli stessi peraltro che poi hanno sporto denuncia penale, segno che la questione si è fatta pesante.

In questo clima tutt’altro che rassicurante nella mattinata di oggi lo stabilimento della Gilardoni Raggi X sarà anche una delle tre aziende scelte come presidio nel giorno dello sciopero dei metalmeccani, una scelta forse non del tutto casuale. Le altre due aziende scelte sul territorio provinciale sono la Rodacciai di Bosisio Parini e la Regina Catene di Cernusco.