Esino Lario, cittadinanza onoraria al "papà" di Wikipedia

Il sindaco Pensa consegna le chiavi del paese: "Quanto vi siete radunati a Londra e Hong Kong non se n'è accorto nessuno, adesso che siete qui ne parlano tutti"

Il fondatore Jimmy Wales da il via a Wikimania

Il fondatore Jimmy Wales da il via a Wikimania

Esino Lario (Lecco), 24 giugno 2016 - C'è chi decide di sbattere la porta e andare per la strada e chi invece ha scelto di aprirsi al mondo. Così, per uno di quegli strani incroci della storia, nel giorno della Brexit fanno ancora più notizia i lavori di Wikimania a Esino Lario, con gli oltre 800 ragazzi arrivati da tutto il mondo in paese affannati ad aggiornare le voci della più grande e soprattutto la più autorevole enciclopedia online. Mai come ieri il piccolo paese della Valsassina si è sentito al centro del mondo, preso d'assalto da troupe televisive e inviati di radio e giornali alla caccia di quegli ospiti un po' speciali ai quali gli abitanti hanno letteralmente aperto le loro case. "Non c'è niente da rubare qui e quindi si dorme con le porte aperte - spiega un residente - Quando l'ho spiegato ai ragazzi di Wikipedia che ospito si sono messi a ridere". A maggior ragione è apparso ancor più simbolico il gesto del sindaco, Pietro Pensa, che ieri mattina ha voluto consegnare al fondatore di Wikipedia Jimmy "Jimbo" Wales, le chiavi di Esino. "Quando vi siete ritrovati a Londra, Hong Kong e Città del Messico non se ne accorto nessuno, adesso che siete qui tutti ne parlano. Esino è felice di avervi aperto le sue porte". 

Sorridente e soddisfatto il papà dell'enciclopedia virtuale, artefice del miracolo di portare qui ottocento giovani da tutto il mondo. "Finchè sulla rete continuerà a esserci spazio online per realtà non profit il cui unico scopo è diffondere la cultura non dobbiamo preoccuparci". Un guru Jimbo Wales per i fan di Wikipedia sparsi nei cinque continenti. Anzichè mettere a reddito la sua intuizione, come ha fatto prima di lui Mark Zuckerberg diventando uno degli uomini più ricchi al mondo, il papà di Kipedia prosegue con tenacia e ostinazione a volere il suo sito senza pubblicità e senza abbonamenti, "aperto a tutti e senza padroni, ma solo amici che possono garantirsi di sopravvivere e fare il nostro lavoro attraverso le donazioni". Una scelta di rigore e indipendenza che secondo gli esperti vale tra i 330 e i 370 miliardi di dollari. "Con quei soldi si potrebbe comprare l'intera Valsassina", scherzano in uno punti ristoro riaperti in paese, dove chi vuole si siede e ordina un caffè, una bibita e anche un bicchiere di vino rigorosamente in inglese, il nuovo esperanto, ma con gli accenti più strani del mondo. 

Intanto Wales dal palco della manifestazione snocciala temi importanti, il futuro stesso dell'enciclopedia virtuale e forse dello stesso web. Dalla "libertà di panorama" per sollevare i wikipedisti e più in generale tutti gli internauti dal dover rispettare il diritto d'autore ogni volta che si fa una foto a un edificio o un'opera pubblica, alla "neutralità della rete", alla "pluralità dei punti di vista" che rappresenta la vera ricchezza di Wikipedia e la differenzia dai blogger, spesso grandi esperti di una materia, ma più interessati a parlare contro qualcosa o qualcuno che non a fare vera divulgazione. 

Impossibile non fare un riferimento anche al grande evento di giornata, la Brexit, rilanciato e vivisezionato in tutti i suoi aspetti e conseguenze dai ragazzi di Wikipedia, chini sui loro pc dietro una scrivania improvvisata o sdraita all'ombra di un pino. "Il referendum inglese, con la vittoria della Brexit non fermerà la globalizzazione e il cambiamento a livello mondiale - conclude Jimmy Wales - La globalizzazione e anche il progetto dell'Unione Europea non sarà fermato". Prima di lasciare spazio agli altri relatori e al dibattito che terrà banco domani e domenica, Welles ha ricordato la deputata Jo Cox uccisa e quando la sua foto è apparsa sul maxi schermo del palazzetto dello sport i delegati si sono alzati in piedi. Dopo aver ricordato il significato di questo raduno, il papà di Wikipedia ha lanciato messaggi ai delegati per "diffondere la conoscenza", indicando nella statunitense Rosie Stephenson la donna dell'anno per la grande enciclopedia virtuale.