Barzanò, 6 novembre 2012 - La figura e l'opera di Giorgio Gaber in scena domenica 11 Novembre alle 21.00 all’interno della Scuola Primaria “Ada Negri”, via Leonardo da Vinci 20 a Barzanò. Un incontro-spettacolo con filmati rari e inediti, curato da Andrea Pedrinelli, biografo ufficiale di Gaber, con l'attrice Rossella Rapisarda per la regia di Davide Visconti. Voluto e curato dalla Fondazione Giorgio Gaber, ha come titolo: “Ma io ti voglio dire che non è mai finita: Giorgio Gaber 10 anni dopo”. La serata è dedicata a uno straordinario protagonista del teatro e della canzone italiana, proporrà canzoni, video e letture, con un rapporto di comunicazione diretta con il pubblico, per sottolineare vitalità ed attualità del lavoro del “Signor G.”, vero protagonista del progetto, con la sua voce, la sua immagine, le sue parole, la sua idea di Teatro.

Scomparso il giorno di Capodanno del 2003, Giorgio Gaber - nome d'arte e sintesi del meno orecchiabile Giorgio Gaberscik - è stato un uomo di spettacolo a tutto campo, nella sua capacità di essere cantautore, commediografo, regista teatrale e attore teatrale e cinematografico. Affettuosamente chiamato "Il Signor G" dai suoi fans, è stato anche un chitarrista capace di sfidare i primi passi del rock italiano, sul finire degli anni Cinquanta. "La mia generazione ha perso" è stato il suo ultimo lavoro, uscito nell’aprile 2001, dove da un lato presentava alcune canzoni degli spettacoli precedenti nuovamente registrate (come “Destra-Sinistra” e “Quando sarò capace d'amare”), dall'altro conteneva alcuni inediti, di cui il più significativo è “La razza in estinzione”, da cui è stata tratta la frase che dava il titolo al disco.

Uno dei punti di svolta della sua carriera, è stato sicuramente “Polli di allevamento”, opera teatrale del 1978, con musiche di Franco Battiato e Giusto Pio, dove al posto di basso, batteria e chitarre elettriche compaiono sintetizzatori, fiati e quartetti d'archi. Qui Gaber esprime tutta la sua delusione verso quei giovani che affermano di lottare “contro” il sistema, mentre in realtà la loro è una finta battaglia, è un atteggiamento. L'accoglienza nelle sale è difficile: in molti teatri Gaber viene fatto bersaglio del lancio di oggetti. Ma con questo spettacolo, Gaber si consacra definitivamente come libero pensatore, in lotta contro qualsiasi parte politica: la canzone è uno sfogo che incarna i disagi di molti italiani, disillusi ma arrabbiati.

Organizzato dall’Assessorato alla Cultura di Barzanò, l’evento è a ingresso gratuito.