Camion in marcia
Lecco, 1 aprile 2015 – “Eppur si muove”, avrebbe esclamato Galileo Galilei se avesse indossato la divisa degli agenti della Stradale che l'altra sera hanno fermato ad un posto di controllo un autotrasportatore, il quale, stando almeno a quanto registrato dalla “scatola nera” del suo camion, risultava in pausa almeno da tre ore sebbene fosse stato appunto appena bloccato. Il guidatore, messo alle strette sull'anomalia, non ha potuto altro che ammettere di aver taroccato il cronotachigrafo – una sorta di computer di bordo – con un magnete infilato negli ingranaggi del differenziale del cambio in modo che non rilevasse i dati di viaggio, quali velocità, soste, tempi di percorrenza.
L'autista è stato intercettato in via Leondardo da Vinci a Lecco durante una delle tante ispezioni compiute dai poliziotti alle dipendenze del vicequestore aggiunto Mariella Russo. L'uomo è stato multato, ma ha perso anche la patente di guida che gli è stata ritirata, per diversi mesi quindi non potrà nemmeno lavorare. Inoltre è stato pure denunciato con l'accusa di “omissione dolosa di cautele contro gli infortuni professionali”. In pratica secondo l'interpretazione inedita degli operatori del 113 il camionista avrebbe violato le norme di sicurezza sul lavoro, perché manomettendo il sistema avrebbe messo a repentaglio la propria incolumità come quella altrui, dato che la disattivazione del cronotachigrafo e il potente magnete avrebbero potuto provocare il malfunzionamento dei freni e degli altri dispositivi elettronici di assistenza alla guida.