Lecco, turni massacranti e organici ridotti: medici e infermieri sul piede di guerra

Dichiarato lo stato di agitazione in tutta la provincia

Aria tesa in ospedale

Aria tesa in ospedale

Lecco, 15 febbario 2018 - I dipendenti dell’Azienda socio-sanitaria territoriale lecchese hanno proclamato lo stato di agitazione, preludio ai uno sciopero all’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco, al San Leopoldo Mandic di Merate, all’Umberto I di Bellano e nei diversi poliambulatori pubblici. Infermieri, oss, ausiliari, tecnici, impiegati, amministrativi e manutentori, che si sono riuniti più volte in assemblee alle quali hanno partecipato anche diversi medici, denunciano, come scritto nella comunicazione ufficiale che annuncia lo stato di agitazione, «il disagio interno e la grave carenza di personale che stanno generando gravi problemi, in quanto, per mantenere i livelli minimi essenziali, viene chiesto ormai da anni, un numero enorme di ore straordinarie, il salto dei riposi e delle ferie, continui rientri in servizio e un numero eccessivo di ordini di servizio».

Pur essendoci al lavoro meno persone per il blocco del turnover e perché molti preferiscono andarsene altrove, le incombenze infatti aumentano. Il documento, inviato pure al prefetto Liliana Baccari, è stato firmato da tutti i rappresentanti sindacali: Catello Tramparulo della Cgil, Valeria Macis della Cisl, Massimo Coppia della Uil, Francesco Scorzelli dell’Usb, Barbara Babbi dil Nursing up, Paolo Garroni di Nursind, Walter Tommasini dell’Fsi e Rita Babbi coordinatrice della Rsu dell’Asst. I delegati dei lavoratori chiedono «l’impegno formale a segnalare in Regione Lombardia le criticità relative alla carenza di personale e di risorse economiche».

Lamentano inoltre «la grave carenza organizzativa, la continua riduzione dei servizi territoriali e gravi problemi di sicurezza». I sindacalisti hanno poi annunciato esposti in Procura e all’ispettorato del lavoro. «Ci rendiamo conto del sovraccarico di lavoro e dell’impegno eccezionale richiesto agli operatori sanitari che ringraziamo – commenta il direttore generale Stefano Manfredi -. Abbiamo cercato di impiegare al meglio i dipendenti per fronteggiare le criticità. Auspichiamo di tornare al più presto a relazioni sindacali serene e di raggiungere un accordo con i dipendenti».