Rogeno, sparò a una bimba durante la festa: patteggia 2 anni e 3 mesi

Rogeno, due anni e tre mesi per il colpo di fucile

L'uomo venne arrestato dai carabinieri

L'uomo venne arrestato dai carabinieri

Rogeno, 7 febbraio 2018 - Ha patteggiato due anni e 3 mesi Giuseppe Giovanni Mercuri, 26 anni, difeso dall’avvocato Alessandro Meregalli, il giovane che a Ferragosto dello scorso anno si presentò a una festa a Rogeno con un fucile a canne mozze, sparò e colpì una bambina. La parte lesa, assistita dall’avvocato Davide Brambilla, si è detta sconcertata della decisione. Anzi la famiglia della bambina ha presentato uno scritto al giudice delle udienze preliminari, Massimo Mercaldo, chiedendo una «pena commisurata alla gravità dei fatti».

Il 26enne, già finito in carcere per spaccio e lesioni volontarie, aveva il divieto del Prefetto di mettere piede a Rogeno. Invece la mattina del 15 agosto dello scorso anno si presentò nel paese brianzolo, ebbe una lite con un conoscente e alla sera partecipò ad una festa con un fucile a canne mozze, minacciando la persona con la quale aveva litigato al mattino. Quest’ultimo riuscì ad evitare il peggio, ma dal fucile partì un colpo che ferì una bambina, N.C. e altre due persone. L’arma utilizzata era detenuta illegalmente e, per questo, dopo due giorni Giovanni Giuseppe Mercuri è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Costa Masnaga.

Il 26enne era accusato di lesioni personali, porto d’armi abusivo e violazione del decreto di non avvicinarsi a Rogeno ed è rimasto in carcere fino allo scorso 18 dicembre, quando andrò ai domiciliari. Il giovane è stato ritenuto responsabile della sparatoria di Rogeno del 15 agosto: Mercuri, decisamente ubriaco e già allontanato dall’abitazione poco prima, ha fatto irruzione, insieme a un conoscente, tra i presenti e ha fatto fuoco per vendicare la lite del mattino. Il suo legale ha proposto al Gup massimo Mercaldo il patteggiamento della pena e ieri - su parere favorevole del Pm Paolo Del Grosso - ha chiuso il conto con la giustizia, per il solo fotto di Ferragosto, con una pena di 2 anni e 3 mesi e il risarcimento di 1.500 euro. La famiglia della bambina ferita, attraverso il suo legale, avvocato Davide Brambilla, si è detta «profondamente insoddisfatta della decisione del giudice».