Ragni di Lecco, i "Maglioni rossi" compiono 70 anni

Sono passati settant’anni dall’intuizione dei primi "Maglioni rossi" ma quello spirito di avventura che ha portato in giro per il mondo generazioni di alpinisti è vivo più che mai

I ragni di Lecco

I ragni di Lecco

Lecco, 28 agosto 2016 - E' il gruppo alpinistico più celebre del mondo, e non solo per quel telegramma che John Fitzgerald Kennedy in persona volle inviare a casa di Riccardo Cassin dopo che i Ragni di Lecco avevano conquistato nel 1961 la parete Sud del Monte McKinley, in Alaska: un inferno verticale di ghiaccio e roccia ritenuto fino a quel momento impossibile da scalare. Dalle vecchie corde di canapa, con le quali i fratelli Bartesaghi, Giulio e Nino con Franco Spreafico «Piccolo», Emilio Ratti «Topo», Gigino Amati e poi Gigi Vitali si assicuravano alle guglie della Grignetta, fino alle protezioni leggere e le salite veloci di oggi, la storia del Ragni di Lecco è anche la storia dell’alpinismo.

Sono passati settant’anni dall’intuizione dei primi «Maglioni rossi» ma quello spirito di avventura che ha portato in giro per il mondo generazioni di alpinisti è vivo più che mai. Il nome lo diede Tita Piaz che battezzò così Vitali dopo averlo visto mentre scalava elegante e rapido: proprio come un ragno. Nacque nel 1946, sul sentiero che da Laorca porta ai Piani Resinelli, l’idea di realizzare in gruppo gli obiettivi preclusi ai singoli. La volontà era quella di eguagliare e superare personaggi dell’alpinismo lecchese come Riccardo Cassin e Mario Dell’Oro. La Grignetta, le Alpi e le montagne del mondo. Fu un crescendo di avventure, imprese, esplorazioni e amicizie. Dodici anni dopo la nascita dei Ragni Carlo Mauri saliva per primo, insieme a Walter Bonatti, il Gasherbrum IV in una spedizione guidata proprio da Riccardo Cassin.

Nel 1961 ci fu il capolavoro sull’inviolata parete sud del Monte McKinley, con il famoso telegramma a sancire l’impresa storica sulla montagna più alta del Nord America. Nel 1974 la spedizione guidata da Casimiro Ferrari portò i Ragni a salire il Cerro Torre, in quella che per molti rappresenta la prima vera conquista della montagna simbolo della Patagonia. Negli anni 80 l’arrampicata divenne più veloce e leggera con exploit dei Ragni nella Terra del Fuoco, in Pakistan e in altre parti del mondo. Nei Novanta i «maglioni rossi» spinsero l’arrampicata libera in quota e con personaggi come Marco Ballerini contribuirono allo sviluppo dell’arrampicata sportiva. Gli anni novanta furono anche l’epoca degli Ottomila. Con il nuovo millennio sono cambiate molte cose, è cambiato l’alpinismo, ma non la voglia di continuare a sognare puntando lo sguardo in alto.