"Ostello della gioventù? Meglio usarlo per ospitare i richiedenti asilo"

Il consigliere Donato: "Palazzo Bovara ha già versato un milione e 260mila euro ma non c'è traccia dell'accordo".

La struttura che doveva ospitare il nuovo ostello

La struttura che doveva ospitare il nuovo ostello

Lecco, 27 ottobre 2016 -«L’ostello della gioventù non può funzionare. A meno che sia utilizzato per accogliere i rifugiati». Ivano Donato va all’attacco. Il consigliere comunale di minoranza punta il dito contro l’opera incompiuta nel rione lecchese di San Giovanni. E lo fa partendo dal costo. «Comune, Provincia, Regione e Aler stanno portando avanti l’accordo di programma per l’assegnazione dei lavori a questi ultimi – spiega –. Lo scorso 30 dicembre Palazzo Bovara ha versato nelle casse di Aler un milione e 260mila euro. Ad aprile gli enti si sono trovati per un tavolo tecnico, ma a quasi un anno dal versamento l’accordo ancora manca». Un bel problema in un’era dove i comuni hanno sempre meno soldi nelle casse. Sia perché è già stata anticipata una somma non da poco, sia perché sarà molto difficile rientrare nelle spese. «I lavori per l’accordo di programma sono rallentati a causa dei problemi di bilancio dell’Amministrazione provinciale – prosegue Donato –, che dovrebbe garantire oltre 700mila euro, c’è poi una quota che arriva da Milano, di 250mila euro, e un’ultima parte da trovare, che potrebbe mettere il gestore». I problemi, secondo il consigliere, nascono qui.

«Se si dovesse realizzare un ostello vero e proprio, con finalità turistiche per i giovani, sarà molto difficile che riesca a rientrare dalle spese. Ormai si tratta di un’opera che ha poco senso, ne avrebbe avuto molto di più qualche anno fa. L’unico modo per avere mercato sarebbe quello di realizzare una struttura che venga utilizzata per l’accoglienza dei richiedenti asilo politico. In questo caso, una volta terminati i lavori, una cooperativa potrebbe prendere la gestione della struttura e farla funzionare grazie ai fondi messi a disposizione. Anche perché spesso le prefetture chiedono agli ostelli di ospitare i rifugiati». Dichiarazioni che scateneranno di certo un putiferio, soprattutto negli ambienti di destra e della Lega nord, da sempre contraria a queste iniziative. Certo è, però, che la strada è ancora lunga e l’ostello di San Giovanni resta un’incompiuta a Lecco, un po’ come lo è stata per anni piazza Affari o tuttora la ex pizzeria Wall street. L’ostello però rischia anche di diventare una sorta di cattedrale nel deserto a causa di un turismo non ancora sviluppato in città.