Merate, era accusato di abusi su una paziente. La Cassazione annulla la condanna

Allo psichiatra Diego Chianese erano stati inflitti oltre quattro anni

La Cassazione riporta il caso alla Corte d’Appello

La Cassazione riporta il caso alla Corte d’Appello

Merate (Lecco), 22 settembre 2017 - La Terza sezione della Cassazione ha annullato la sentenza di condanna nei confronti dello psichiatra D.C. e rinviato il procedimento alla Corte d’Appello di Milano che dovrà avviare nuovi accertamenti sulla vicenda. L'inchiesta per presunti abusi sessuali dello psichiatra su una paziente - classe 1961 residente in Brianza - era scattata nel 2007. Il dottor Chianese aveva preso in carico nel 2006 la paziente e poco dopo tra i due era nata una relazione, terminata il 13 agosto del 2007 in maniera turbolenta. La Procura di Lecco aveva accusato il dottor Chianese di «aver approfittato del suo ruolo di medico psichiatra, per intrattenere rapporti sessuali con la paziente». Invece la difesa aveva sostenuto che la relazione era nata dopo che il medico aveva deciso di non avere più in cura la donna.

In primo grado l’ex psichiatra del Mandic di Merate era stato giudicato colpevole e condannato a 5 anni e 4 mesi per violenza sessuale e lesioni nei confronti della paziente. Inoltre allo psichiatra erano stati inflitti 800 euro di multa per il reato di lesioni, interdizione perpetua dai pubblici uffici dalla tutela dalla curatela e interdizione legale dalla professione medica per un anno, 30mila euro di provvisionale immediatamente esecutiva da corrispondere alla parte lesa e 3 mila euro per l’azienda ospedaliera di Lecco.

La condanna nei confronti del dottor D.C. era stata confermata in Appello il 22 marzo di un anno fa, però allo psichiatra era stata concessa una riduzione di un anno della pena inflitta in primo grado. Ieri la terza sezione della Suprema Corte ha annullato la sentenza di secondo grado (condanna di 4 anni e 4 mesi a Diego Chianese) avanzato rilievi e posto tre quesiti - su accertamenti delle prove - e rinviato il procedimento alla Corte d’Appello.