Merate, accordo alla Finder pompe: nessuno verrà licenziato

Gli esuberi sono scesi da 39 a 15, chi si dimette riceverà un incentivo all'esodo

Davanti ai cancelli dell'azienda

Davanti ai cancelli dell'azienda

Merate (Lecco), 11 maggio 2017 – Niente più licenziamenti collettivi alla Finder pompe di Merate. Il lungo e duro braccio di ferro tra i vertici della storica società, acquisita dagli americani della Dover corporation, e i rappresentanti sindacali si è chiuso con la chiusura e il ritiro della procedura e un accordo che prevede la riduzione degli esuberi dai 39 inizialmente paventati a 15, meno della metà rispetto a quelli previsti.

Nessuno inoltre è stato né verrà cacciato, le dimissioni sono su base volontaria e chi ha deciso di andarsene e stato risarcito con un incentivo economico all'esodo. Al momento sono state inoltre è stata inoltre accantonata l'ipotesi di ricorrere agli ammortizzatori sociali, come alla cassa integrazione guadagni straordinaria o al contratto di solidarietà, come però si era ipotizzato durante alcune fasi della trattativa, cominciata nei mesi scorsi dopo l'annuncio da parte dei dirigenti di voler licenziare appunto 39 persone su 139 dipendenti.

“Oltre all'accordo di chiusura della procedure è stato sottoscritto anche un accordo quadro con lo scopo di fornire adeguate garanzie ai lavoratori tutt'ora impiegati nella fabbrica – spiegano i rappresentanti sindacali -. L'accordo prevede un maggior coinvolgimento delle parti sociali attraverso un consolidamento dei rapporti sindacali in caso di future situazioni di difficoltà”.

Per scongiurare il peggio accanto alle tute blu e agli impiegati della Finder pompe si erano schierati pubblicamente sia il sindaco Andrea Massironi, sia il parroco don Luigi Peraboni.