Merate, pienone alla Fiera come da tradizione

E così anche l'edizione 2016 si è chiusa con il tutto esaurito e la città invasa da migliaia di persone

Fra le bancarelle

Fra le bancarelle

Merate, 8 dicembre 2016 - C'è chi sostiene che dovrebbe essere riorganizzata, chi spostata altrove, chi addirittura soppressa, oppure chi tra i clienti si lamenta dei prezzi troppo alti, chi tra gli espositori afferma che si guadagni poco e chi tra i visitatori rimpiange gli artigiani degli antichi mestieri che ormai non ci sono più. Ma la fiera di Sant'Ambrogio è sempre la fiera e un salto tra le bancarelle in centro il 7 e l'8 dicembre è un appuntamento fisso immancabile, quasi un obbligo per brianzoli e non. E così anche l'edizione 2016 si è chiusa con il tutto esaurito e la città invasa da migliaia di persone. E' una storia antica quella della fiera patronale di Sant’Ambrogio di Merate, se ne trova traccia in alcuni documenti del 1403, ma probabilmente le origini sono ancora più remote. La manifestazione non è mai stata interrotta, ha subito una pausa forzata solo nel XIV secolo per l'epidemia di peste. In principio era specialmente un'occasione per la compravendita del bestiame, come testimoniato anche dal fatto che sino ad epoche recenti la sagra durava tre giorni, invece dei due attuali, con l’ultimo giorno dedicato proprio agli allevatori. Con il passare del tempo la fiera ha assunto man mano la connotazione di un mercato misto a mercatino di natale. Artigiani, lavoratori del legno, soffiatori del vetro e fabbri sono scomparsi. Quelli che però non mancano neppure oggi sono i banchi dei dolci e quelli dei cappelli, che i meratesi doc erano soliti comperare alla fiera patronale, come per i «pomm», le mele, che i fidanzati regalavano alle promesse spose. D.D.S.