Merate, nessuno vuole Cascina Galli

Il caso di Cascina Galli: in vendita all’asta nessuno la vuole

Cascina Galli

Cascina Galli

Merate, 18 gennaio 2018 - Il tempo a Cascina Galli si è fermato a luglio del 1997, come testimonia la pagina di un vecchio calendario appeso ad un muro lasciato lì da chissà chi. In realtà il casolare diroccato risultava disabitato già all’epoca, ma qualche sbandato o senza tetto ha continuato per qualche tempo a sfruttarlo come rifugio e riparo di fortuna prima di essere costretto anche lui ad andarsene per il pericolo di crolli. «Io con i miei genitori ho abitato lì dal 1948 al 1975 – racconta Luigi Zardoni, storico componente della Banda sociale meratese che adesso vive a Montevecchia -. L’edificio principale risale probabilmente agli inizi del ‘900, nel dopoguerra è stata aggiunta una stalla. Noi eravamo contadini, allevavamo gli animali e coltivavamo i campi della zona, poi i proprietari, degli imprenditori milanesi, hanno venduto tutti i terreni e noi ce ne siamo andati. Dopo di noi sono rimasti alcuni affittuari del sud, ma pure loro successivamente hanno traslocato».

L’immobile e l’area circostante, 4.200 metri quadrati complessivi di superficie delimitati dalla caserma del distaccamento dei vigili del fuoco volontari di via degli Alpini da una parte e dall’Istituto geriatrico Frisia e un piccolo centro commerciale in via don Carlo Gnocchi dall’altra, attualmente sono di proprietà dell’Amministrazione comunale, ceduti in cambio della lottizzazione del quartiere. Inizialmente lo stabile era destinato a diventare una sorta di foresteria della vicina casa di riposo o comunque ad ospitare servizi pubblici, successivamente il comparto è stato trasformato in residenziale con una possibilità edificatoria di 2.950 mq, un piccolo condominio con il vincolo di riservare la metà dei possibili appartamenti a iniziative di edilizia convenzionata, cioè a prezzi ridotti rispetto a quelli di mercato. L’ex assessore ai Lavori pubblici Pier Paolo Arlati aveva pure proposto di allestirci un motel a ore. Con la vendita all’asta del bene l’attuale sindaco Andrea Massironi spera di ricavarci quasi un milione di euro per finanziare la riqualificazione di viale Giuseppe Verdi. Peccato tuttavia che al momento nessuno sia interessato all’operazione, che per gli immobiliaristi non pare un affare, data la vicinanza appunto alla caserma dei pompieri e al gerontocomio, con il passaggio continuo dei mezzi di soccorso a sirene spiegate. Cascina Galli, o quel che ne rimane dato che sta letteralmente cadendo a pezzi, giace così abbandonata, divenuta ormai un rudere soffocato da una vera e propria giungla di cespugli e rovi, testimonianza dimenticata di una Merate contadina che non esiste più.