Incidente e tragedia a Fiumelatte, Mattia muore in moto a 14 anni

Stava tornando a casa, ha colpito le ringhiere che delimitano la strada

Rilievi sul luogo dell'incidente. Nel riquadro, la giovane vittima

Rilievi sul luogo dell'incidente. Nel riquadro, la giovane vittima

Varenna, 14 aprile 2017 - Stava tornando a casa in sella alla sua moto al termine di una serata trascorsa con gli amici, la prima sera delle vacanza di Pasqua. Ma a casa Mattia Fagioli, 14enne di Varenna, martedì non è mai arrivato. Mentre percorreva la provinciale 72, all’altezza della frazione Fiumelatte, ha perso il controllo della sua Hm Crm da cross, è salito sul marciapiede ed è andato a sbattere contro una delle ringhiere in metallo che verso il lago delimitano quel tratto di provinciale.

L'impatto è stato violentissimo, il ragazzino è stato catapultato a metri di distanza per ripiombare infine pesantemente sull’asfalto, senza possibilità di scampo. Sul posto sono intervenuti i sanitari di Areu, con i volontari del Soccorso di Mandello. A lungo hanno cercato di rianimarlo, ma non hanno potuto nulla, se non constatarne il decesso. Gli agenti della Stradale di Lecco per agevolare le operazioni di salvataggio prima ed effettuare i rilievi dell’incidente poi hanno chiuso al transito la strada, sino a quando il corpo privo di vita dell’adolescente non è stato ricomposto.

Dai primi accertamenti è emerso che avrebbe fatto tutto da solo e che nello schianto letale non risultano coinvolte altre persone: sulla provinciale c’erano solo lui, la sua moto cinquanta di cilindrata e quelle balaustre in ferro, forse nemmeno a norma, contro cui in molti hanno puntato il dito, perché in caso di una distrazione o di un errore di guida non concedono pietà. Mattia aveva perso la mamma Alessia lo scorso autunno, stroncata da una malattia. Viveva con il papà Sisto, titolare di un’impresa edile e con il fratellino più piccolo di 12 anni. L'uomo lo ha vegliato a lungo, sia durante le fasi dei soccorsi rivelatisi purtroppo vani, sia in seguito, quando il figlio è stato coperto con un lenzuolo in attesa di trasferire il feretro.

Mattia frequentava la prima superiore all’Espe di Lecco, un istituto professionale, perché da grande voleva seguire le orme del padre e di nonno Giancarlo per proseguire nell’attività di famiglia. Mattia giocava anche calcio tra le fila del giovanissimi della Colico Derviese, dove aveva cominciato a tirare calci ad un pallone sin da piccolo. «Giocava da terzino destro – lo ricorda l’allenatore, mister Mario Passador -. Nonostante quello che gli era capitato e la perdita della mamma aveva sempre il sorriso stampato sulle labbra». Il funerale verrà celebrato quest’oggi alle 14, nella chiesa di San Giorgio, prima dell’inizio delle funzione del Venerdì santo. Poi Mattia riposerà per sempre accanto a sua mamma.