Mandello vieta le strade ai movimenti di destra estrema

Cambiato il regolamento sull'occupazione del suolo pubblico: "Siamo i primi a prendere posizione"

Vietate manifestazioni che richiamano al fascismo

Vietate manifestazioni che richiamano al fascismo

Mandello del Lario (Lecco), 5 novembre 2017 - «Siamo il primo paese in provincia di Lecco ha prendere posizione su questo tema e ne sono orgogliosa». Così Michela Maggi, consigliere di minoranza di Mandello, parla del regolamento comunale di occupazione del suolo pubblico da modificare per evitare di concedere spazio ad associazioni e movimenti che si richiamano al fascismo o che incitano all’odio razziale. La proposta della Maggi nel scorso consiglio comunale a Mandello ha trovato il consenso unanime dell’aula e la stessa consigliera sottolinea: «Ringrazio il sindaco per aver subito appoggiato la proposta contenuta nell’interrogazione».

La Maggi, gruppo Casa Comune, ha chiesto di modificare il regolamento di occupazione del suolo pubblico, «prevedendo come fatto in altri comuni, che per la concessione dell’uso del suolo pubblico per eventi o varie attività i promotori debbano sottoscrivere una certificazione nella quale dichiarano di rispecchiarsi nei valori della Costituzione». «L’iniziativa – sottolinea la consigliera - nasce anche dall’appello di Anpi per contrastare queste forme di neofascismo che ci sono nei gesti e nelle azioni, basti pensare alla marcia su Roma. È quasi brutto doversi ritrovare a fare una cosa che dovrebbe essere scontata ma è doveroso richiamare questi principi. Parliamo di questioni importanti che bisogna ribadire.

Secondo me si fa tanto per ricordare quello che è stato, ci sono le iniziative e l’impegno di molti però bisogna sempre essere vigili verso queste ondate di violenza verbale e non solo che ci sono.  Purtroppo si assiste a un ritorno di linguaggi e modi preoccupanti oltre che dichiarazioni che non lasciano spazio a interpretazioni». Nella interrogazione la Maggi spiega che il tutto è motivato «dalla recente escalation di attività neofasciste e razziste promosse da organizzazioni che si rifanno apertamente al partito fascista» e «delle iniziative che stanno assumendo sempre maggiore consistenza nelle piazze e sul web, con conseguente diffusione di linguaggi discriminatori e violenti».