{{IMG}} 2010-02-15
di MICHELE PUSTERLA
— SAMOLACO —
UN IMPRENDITORE edile della Valchiavenna, ritenendo di aver subito un torto dopo aver partecipato a una gara d’appalto, ha presentato denuncia ai carabinieri per chiedere che venisse fatta luce su una vicenda per lui poco chiara, per non dire sospetta.
«La mia denuncia - dichiara Santino Barelli, 63 anni, residente a Samolaco dove ha sede la sua ditta la cui attività principale è quella di scavo e lavorazione di materiale inerte - è stata presentata oltre un anno fa nella caserma di Novate Mezzola, ma da allora non ho più saputo niente. Che fine ha fatto? Come mai non sono mai stato neppure convocato per chiedermi ulteriori chiarimenti? In Procura a Sondrio, mi domando, sono a conoscenza della mia querela? È stata archiviata?». «In forza della mia competenza nel settore - sottolinea l’uomo che abbiamo raggiunto nella sua cava in via Overina, dopo essere stati contattati dallo stesso - ho partecipato alla gara indetta da Edipower Spa avente ad oggetto lavori di sfangamento nel bacino di Villa di Chiavenna. Tale intervento rientra nell’attuazione del Piano di Gestione approvato con decreto della presidenza del Consiglio regionale (programmazione integrata della sede territoriale di Sondrio). Il 25 luglio 2008, giorno in cui scadeva il termine per la presentazione delle offerte, presentai la mia pari a 1,82 euro al metro cubo in aumento sul prezzo base d’asta di un euro, per un totale di 2,82 euro. Nella mattinata del 6 agosto venni contattato da Federico Fusè di Edipower il quale mi comunicava che la mia offerta era stata giudicata la migliore e mi chiedeva se era nostra intenzione accettare l’esecuzione dei lavori. Comunicai allo stesso l’accettazione. Nei giorni successivi la mia impresa si è attivata per predisporre al meglio, attraverso reclutamento di personale e acquisizione di altri mezzi meccanici, l’esecuzione dell’intervento».
«In seguito, un giorno di ottobre - precisa Barelli - ho ricevuto la visita di un funzionario del Nucleo idroelettrico di Mese il quale mi fornì alcuni chiarimenti sull’esecuzione dei lavori di estrazione, precisandomi che l’inizio degli stessi slittavano al gennaio 2009. Ma da allora la società energetica non s’è più fatta sentire e i miei solleciti sono rimasti senza seguito. Più tardi ho saputo che l’appalto era stato affidato a un’altra impresa e ciò l’ho saputo non dalla società appaltante, bensì dall’allora vice sindaco di Villa di Chiavenna, Silvana Snider (attuale assessore provinciale ai Lavori pubblici: ndr), alla quale avevo segnalato le mie perplessità circa la regolarità della gara».
L’imprenditore Barelli, nella denuncia, rimarca anche che l’affidamento dei lavori all’altra impresa «provoca una minore entrata alle casse del Demanio per 56 mila euro». Alla luce di diverse considerazioni, il concorrente lasciato al palo ritiene che sulla vicenda «debba essere fatta maggiore chiarezza, soprattutto al fine di verificare se sussistano violazioni di carattere penale».