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di SUSANNA ZAMBON
— CHIURO —
L’ASSOCIAZIONE EMIGRANTI valtellinesi ha festeggiato come ogni anno il Natale con la tradizionale «Cena natalizia dell’emigrante» sabato sera presso il ristorante «Il Baffo» di Chiuro.
Un’occasione speciale per ricordare gli anni lontani dalla Valtellina ed il ritorno nelle proprie case, un momento conviviale da trascorrere con chi ha alle spalle la stessa difficile esperienza.
Dopo la messa per gli emigranti defunti nel 2009, i tanti partecipanti, circa 120, si sono ritrovati presso il ristorante di Chiuro per la cena e la serata in allegria con musica e balli.
«Abbiamo trascorso una bella serata - commenta il presidente del sodalizio, Gilberto Amonini - e sono contento che siano venute tante persone.
Da sottolineare la partecipazione di una delegazione della “Famiglia valtellinese a Roma” e anche di sondriesi emigrati in Svizzera».
La festa è stata anche l’occasione per rinnovare il Consiglio del sodalizio, formato, oltre che dal presidente Amonini, anche da Enzo Amonini, Carlo Pansoni, Carlo Tomè, Diego Tuia, Gino Tuia e Tiziana Tuia.

FU LA NECESSITÀ di rappresentare in patria le esigenza dei numerosi emigranti della provincia di Sondrio che avevano mantenuto interessi ed affetti nei paesi di origine che portò, anche sulla scia delle varie associazioni di valtellinesi e valchiavennaschi sorte all’estero, alla costituzione a Chiuro nel 1968 del primo nucleo associativo.
L’iniziativa si concretizzò alcuni anni dopo con la costituzione ufficiale dell’Associazione emigranti valtellinesi con sede a Chiuro, istituzione che, grazie all’intervento dello stesso Comune di Chiuro, dal 2002 fruisce dello stabile già adibito a stazione ferroviaria. Nel terreno di pertinenza dell’edificio, oltre al parcheggio, è sorto un giardino nel quale trovano (e troveranno) collocazione pietre provenienti dagli altri Paesi, mentre nella sede dell’Associazione vengono raccolte fotografie, pubblicazioni e cimeli che testimoniano il lavoro dei valtellinesi nel mondo.