2009-10-13
di ANGELO PANZERI
LECCO
CONDANNATO il nonno-pedofilo. Il giudice Elisabetta Morosini ha inflitto 12 anni al pensionato che tra il 2004 e il 2007 ha abusato di due nipotine in cinque diversi episodi, accaduti fra Lecco e la Valsassina. Allanziano venivano affidate le nipotine quando la madre si assentava da casa.
LINCHIESTA era scattata su una denuncia avanzata da un parente del pensionato che aveva raccolto la confidenza della piccola e denunciato alla polizia di Lecco lanziano. Durante linterrogatorio di convalida il pensionato, difeso dagli avvocati Paola Panzeri e Matteo Fumagalli, ha negato ogni addebito: «Non ho mai abusato di alcuna persona, tantomeno di quelle piccole». Invece le indagini, lincidente probatorio e le deposizioni delle piccole hanno portato a chiarire lintesa vicenda, con i luoghi dove sono avvenuti gli abusi.
LE FAMIGLIE delle due quattordicenni, assistite dagli avvocati Silvana Scalise e Tania Pomella, hanno presentato un esposto in Questura a fine gennaio e a metà febbraio il pensionato, che in passato aveva svolto attività di autotrasportatore per una nota azienda del capoluogo, è stato arrestato. Durante le indagini condotte dalla Squadra mobile e coordinate dal commissario capo Silvio Esposito sono emersi altri episodi, avvenuti fra gli anni Sessanta e Settanta, sempre nei confronti di bambine di 7 e 12 anni, parenti dellimputato. In cinque casi si tratta di nipotine e il nonno-pedofilo avrebbe abusato quando le figlie gli avevano affidato le piccole. In un solo caso - ma qui siamo ai primi episodi degli anni Sessanta - avrebbe abusato di una minorenne non legata da vincoli di parentela. Le attenzioni del pensionato erano nella fascia detà delle scuole elementari. Ai familiari che lo hanno incontrato prima nel carcere di Pescarenico e negli ultimi nellospedale psichiatrico di Cremona, ha sempre negato ogni addebito.
IERI si è tenuta ludienza, davanti al Gup Elisabetta Morosini. I difensori del pensionato, gli avvocati Paola Panzeri e Matteo Fumagalli, hanno puntato sulla versione data dallanziano: «Non ha abusato di alcuna bambina». Di tuttaltro parere la parte civile, con lavvocato Silvana Scalise, che ha ricostruito nei dettagli quando accaduto tra Lecco e la Valsassina. Lanziano non era presente in aula, mentre i familiari delle vittime hanno atteso allesterno dellaula al primo piano del palazzo di giustizia la sentenza. Il Pm Paolo Del Grosso ha chiesto una condanna a undici anni, oltre al risarcimento delle vittime e una provvigionale di 30 mila euro. Il sostituto procuratore è partito da una pena di 16 anni, ridotta di un terzo per il rito abbreviato. Il pensionato aveva già una condanna a 2 anni, inflitta nel 1960 sempre dal giudice del tribunale di Lecco per abusi su una minorenne.
IL GUP dopo una camera di Consiglio di unora ha letto la sentenza con la condanna a 12 anni per il pensionato, una provvigionale di 30 mila euro e un risarcimento di 100 mila euro per ognuna delle vittime. Sulla richiesta della difesa di scontare la pena in una struttura meno afflittiva il giudice si è riservato la decisione entro pochi giorni. Il pensionato potrebbe essere trasferito dallospedale psichiatrico di Cremona in una comunità protetta della Brianza.
di ANGELO PANZERI
LECCO
CONDANNATO il nonno-pedofilo. Il giudice Elisabetta Morosini ha inflitto 12 anni al pensionato che tra il 2004 e il 2007 ha abusato di due nipotine in cinque diversi episodi, accaduti fra Lecco e la Valsassina. Allanziano venivano affidate le nipotine quando la madre si assentava da casa.
LINCHIESTA era scattata su una denuncia avanzata da un parente del pensionato che aveva raccolto la confidenza della piccola e denunciato alla polizia di Lecco lanziano. Durante linterrogatorio di convalida il pensionato, difeso dagli avvocati Paola Panzeri e Matteo Fumagalli, ha negato ogni addebito: «Non ho mai abusato di alcuna persona, tantomeno di quelle piccole». Invece le indagini, lincidente probatorio e le deposizioni delle piccole hanno portato a chiarire lintesa vicenda, con i luoghi dove sono avvenuti gli abusi.
LE FAMIGLIE delle due quattordicenni, assistite dagli avvocati Silvana Scalise e Tania Pomella, hanno presentato un esposto in Questura a fine gennaio e a metà febbraio il pensionato, che in passato aveva svolto attività di autotrasportatore per una nota azienda del capoluogo, è stato arrestato. Durante le indagini condotte dalla Squadra mobile e coordinate dal commissario capo Silvio Esposito sono emersi altri episodi, avvenuti fra gli anni Sessanta e Settanta, sempre nei confronti di bambine di 7 e 12 anni, parenti dellimputato. In cinque casi si tratta di nipotine e il nonno-pedofilo avrebbe abusato quando le figlie gli avevano affidato le piccole. In un solo caso - ma qui siamo ai primi episodi degli anni Sessanta - avrebbe abusato di una minorenne non legata da vincoli di parentela. Le attenzioni del pensionato erano nella fascia detà delle scuole elementari. Ai familiari che lo hanno incontrato prima nel carcere di Pescarenico e negli ultimi nellospedale psichiatrico di Cremona, ha sempre negato ogni addebito.
IERI si è tenuta ludienza, davanti al Gup Elisabetta Morosini. I difensori del pensionato, gli avvocati Paola Panzeri e Matteo Fumagalli, hanno puntato sulla versione data dallanziano: «Non ha abusato di alcuna bambina». Di tuttaltro parere la parte civile, con lavvocato Silvana Scalise, che ha ricostruito nei dettagli quando accaduto tra Lecco e la Valsassina. Lanziano non era presente in aula, mentre i familiari delle vittime hanno atteso allesterno dellaula al primo piano del palazzo di giustizia la sentenza. Il Pm Paolo Del Grosso ha chiesto una condanna a undici anni, oltre al risarcimento delle vittime e una provvigionale di 30 mila euro. Il sostituto procuratore è partito da una pena di 16 anni, ridotta di un terzo per il rito abbreviato. Il pensionato aveva già una condanna a 2 anni, inflitta nel 1960 sempre dal giudice del tribunale di Lecco per abusi su una minorenne.
IL GUP dopo una camera di Consiglio di unora ha letto la sentenza con la condanna a 12 anni per il pensionato, una provvigionale di 30 mila euro e un risarcimento di 100 mila euro per ognuna delle vittime. Sulla richiesta della difesa di scontare la pena in una struttura meno afflittiva il giudice si è riservato la decisione entro pochi giorni. Il pensionato potrebbe essere trasferito dallospedale psichiatrico di Cremona in una comunità protetta della Brianza.
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