2009-10-02
— LECCO —
TRE PROCEDIMENTI a carico di altrettanti accusati di violenze nei confronti di donne. La giornata di ieri, nell’aula al primo piano del tribunale di Lecco, aveva in calendario tre processi per abusi e maltrattamenti. Un segno di quanto questo tipo di reato sia in deciso aumento sul territorio della provincia di Lecco. Il più atteso - perché aveva fatto particolare scalpore nell’opinione pubblica - il procedimento a carico di Diego Chianese, psichiatra dell’ospedale «Mandic» di Merate accusato di violenza sessuale nei confronti di una donna di 46 anni in cura presso di lui. Davanti al collegio giudicante - presidente Ambrogio Ceron, giudici a latere Paolo Salvatore e Massimiliano Magliacani - si è aperta ieri l’udienza dibattimentale che ora è affidata al nuovo sostituto procuratore Rosa Valotta, la quale ha ereditato il fascicolo dal collega Luca Masini.

LA PRIMA SORPRESA della mattinata è stato il fatto che l’Azienda ospedaliera di Lecco si sia costituita parte civile nel procedimento a carico del proprio dipendente. Da parte loro gli avvocati - Fabrizio Consoloni di Lecco per la donna, Serena Cernecca e Fabio Bertazzoli di Milano per l’imputato - hanno consegnato le rispettive liste di teste, che peraltro vedono chiamata a rendere testimonianza (da entrambe le parti, peraltro) anche la dottoressa Barbara Pinciara, ex primario di psichiatria al «Manzoni» di Lecco.

LA DIFESA ha anche chiesto un’ulteriore integrazione della perizia sulla donna che già era stata visitata dallo psicologo Giancarlo Nivoli, il quale aveva attestato la piena attendibilità della donna. «Non mi basta - ha detto l’avvocato Cernecca in aula - che il consulente nella sua relazione scriva che la donna sia attendibile nella misura in cui la signora può dire la verità. Questo non dice nulla e siccome l’impianto accusatorio si basa proprio su quella perizia, dobbiamo vederci più chiaro».

IL LEGALE della parte offesa da parte sua ha depositato la registrazione di una telefonata tra la donna e l’indagato registrata sulla segreteria telefonica. Secondo la ricostruzione dell’accusa, nel 2006 lo psichiatra avrebbe avuto una relazione con la donna che sarebbe poi degenerata in abusi. I due solevano incontrarsi in un agriturismo della Brianza: la receptionist di questa struttura sarà uno dei test chiamati davanti al collegio giudicante. Secondo l’accusa lo psichiatra avrebbe approfittato delle condizioni della donna - che a lui si era rivolta per uno stato depressivo - non in grado di opporsi alle sue attenzioni.

«IL MIO ASSISTITO non ha mai negato l’esistenza di una relazione con la donna - ha spiegato l’avvocato Cernecca fuori da palazzo di giustizia -. Il punto è che questa relazione era antecedente al periodo in cui la donna stessa è diventata sua paziente. La signora ha presentato ricette mediche che non attestato però l’esistenza di un rapporto professionale: lo dimostreremo durante le prossime udienze». Le parti si ritroveranno il 25 febbraio prossimo, quando è stata fissata la prossima udienza. Quel giorno l’avvocato della parte offesa ha chiesto che la propria assistita venga ascoltata a porte chiuse.
A.Mor.