Allarme amianto, la Leuci diventa un caso regionale

Alla Commissione ambiente e Protezione civile di Regione Lombardia si è discusso dell'area degradata dove sorgeva la storicazienda di lampadine lecchese

 L’area dell’ex fabbrica di lampadine Leuci

L’area dell’ex fabbrica di lampadine Leuci

Lecco, 30 giugno 2017 - L'amianto alla Leuci è finito pure al Pirellone. Si è discusso ieri mattina alla Commissione ambiente e Protezione civile di Regione Lombardia a seguito a un’audizione richiesta dal consigliere lecchese Mauro Piazza. Al tavolo anche alcuni rappresentanti dell’Ats Brianza, il sindaco di Lecco Virginio Brivio, mentre non si è presentato nessuno della proprietà, ovvero la “Lago srl”, società afferente al Gruppo Relco. Un’assenza pesantemente stigmatizzata da Piazza: «L’assenza della proprietà va a inserirsi in un atteggiamento complessivamente negativo da parte della stessa, la presenza avrebbe invece aiutato a dipanare alcuni nodi. Credo inoltre che abbiamo bisogno di capire quali risposte dare ai cittadini quando ci sono atteggiamenti di così forte resistenza da parte della proprietà come avvenuto in questo caso. Ci chiediamo chi sia deputato a mettere alle strette i proprietari di aree con presenza di amianto».

Per Piazza non è possibile «affidarci tutte le volte al fato, come nel caso dell’ex Leuci, con un condominio che si affaccia «provvidenzialmente» sull’area e cittadini che lanciano l’allarme». Per questo il consigliere lecchese ha sollecitato Palazzo Bovara affinché attivi una convenzione come quella siglata dal comune di Bergamo, dall’Ats di Bergamo e dall’Arpa per l’attuazione della rilevazione dell’amianto sul territorio della città di Bergamo, documento approvato con delibera regionale». Un input che il sindaco di Lecco ha accolto con favore. Alla domanda di Piazza se sia vero che la proprietà dell’area ex Leuci abbia debiti con il Comune di Lecco, Brivio ha risposto confermando che il debito esiste ed ammonta a oltre mezzo milione di euro essenzialmente per Imu non pagata.