Lecco, i sassi gialli del Politecnico aiutano a prevenire le inondazioni

Installati nei torrenti dellla città mandano segnali preziosi

I sassi gialli nel fiume Caldone

I sassi gialli nel fiume Caldone

Lecco, 12 gennaio 2018 - Sassi gialli nei torrenti di Lecco per studiare e soprattutto prevenire le inondazioni. All’interno delle pietre, contraddistinte appunto dal colore giallo, è stato infatti inserito un microchip, più precisamente un transponder radio, tramite il quale si può monitorare il loro spostamento ogni volta che piove e che la portata d’acqua aumenta. I sassi gialli, come i taxi di una volta o piccolo Minions, si possono già notare nel Caldone, uno dei corsi d’acqua che più spaventa per il pericolo di esondazioni nel centro di Lecco. In molti hanno pensato ad una forma d’arte alternativa, a qualche provocazione o a una goliardata quando li hanno visti. Si tratta in realtà di un metodo assolutamente innovativo, un progetto pilota a livello nazionale, che permetterà di conoscere meglio le dinamiche dei dissesti idrogeologici e quindi per per scongiurarli e prevedere possibili interventi, per cominciare a Lecco e poi probabilmente in tutta Italia.

«Verranno sperimentati approcci innovativi per la valutazione delle alluvioni in cui i sedimenti assumono un ruolo rilevante. Durante gli eventi piovosi intensi, si possono manifestare lungo i versanti instabilità significative, mobilizzando volumi solidi ingenti che vanno a scaricarsi nei corsi d’acqua, compromettendone la funzionalità. La messa a punto di strategie di difesa richiede la capacità di prevedere quantitativamente i fenomeni in atto e l’effetto dei potenziali interventi. Il progetto prevede dunque la creazione di un modello, integrato con un monitoraggio territoriale, per la valutazione dei flussi solidi nelle diverse parti di un bacino. Il modello sarà un utile strumento per la mitigazione degli effetti del dissesto», spiegano le professoresse Laura Longoni e Monica Papini del Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e del Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano e del polo territoriale di Lecco.

L'iniziativa è sostenuta anche da Palazzo Bovara e da Villa Locatelli e adesso pure dalla Fondazione Cariplo che ha concesso un finanziamento di 190mila euro. «Siamo lieti di contribuire in modo significativo a un progetto come questo che coniuga la ricerca scientifica con la prevenzione del rischio idrogeologico e quindi, in prospettiva, tutela l’ambiente», commenta Enrico Rossi di Fondazione Cariplo.. «L’Italia è un territorio fragile e lo è anche quello di Lecco – aggiunge l’assessore all’Urbanistica Gaia Bolognini - Grazie alle sue dimensioni contenute e alle sue caratteristiche morfologiche, Lecco è un ottimo laboratorio a cielo aperto soprattutto per le sperimentazioni che potremmo definire da prima linea, di protezione civile».