Asst di Lecco: turni massacranti e ferie e riposi saltati: in 400 chiedono un'assemblea

Oltre 400 dipendenti della sanità provinciale vogliono un'assemblea dei lavoratori

Turni massacranti

Turni massacranti

Lecco, 12 dicembre 2017 – Assemblea dei lavoratori. La chiedono di convocarla ai rappresentanti sindacali oltre quattrocento dipendenti dell'Azienda socio-sanitaria territoriale di Lecco per protestare contro numerosi problemi e disagi che devono affrontare quotidianamente, tra cui turni di lavoro massacranti, carenza di organico e perfino la scarsità di divise.

“I dirigenti della sanità provinciale, nonostante la costante carenza di organico, incrementano comunque l’attività e, appena ne hanno la possibilità, appaltano servizi a strutture private – si legge nella petizione inviata ai delegati della Rsu per reclamare urgentemente un'assemblea -. Vengono incrementate arbitrariamente le ore di pronta disponibilità, trasformando le ore di riposo in ''arresti domiciliari''. Si usano arbitrariamente straordinari e rientri in servizio, con il risultato che il residuo ferie e il credito orario hanno raggiunto dimensioni non più tollerabili”. E ancora: “Il piano delle assunzioni del 2017 è stato presentato in ritardo senza tener minimamente conto del personale che afferiva all'ex Asl, nulla viene detto rispetto agli abbandoni nonostante sia in corso un vero e proprio esodo di tutte le figure professionali, tra cui i medici”.

Nel documento poi si punta il dito sulla mancata riorganizzazione delle sale operatorie, sulla mancata istituzione di nuovi posti nuovi part time, sul silenzio che regna sulle aggressioni che ogni giorno si verificano da parte di pazienti, familiari e visitatori, sugli obiettivi che dovrebbero essere raggiunti entro fine anno ma che sono stati comunicati solo a settembre, a neppure quattro mesi dal termine del 2017, sulla mancanza cronica di parcheggi all'Alessandro Manzoni di Lecco e il San Leopoldo Mandic di Merate, sulle “continue vessazioni nei confronti dei lavoratori, soprattutto quelli affetti da limitazioni o che beneficiano della Legge 104” e sulla carenza di divise.

La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati naturalmente i provvedimenti di sospensione dal servizio del caposala del Pronto soccorso del presidio brianzolo Francesco Scorzelli, del primario di Giunecologia Gregorio Del Boca e dell'ex direttore di presidio Gedeone Baraldo. “Per tutti questo motivi chiediamo ai rappresentanti della Rsu di riconvocare urgentemente le assemblee dei lavoratori”, si conclude la lettera sottoscritta dai quattrocento e passa operatori sanitari. Al momento tuttavia dalla Rsu, dopo l'imbarazzante silenzio appunto sulle inedite sospensioni disciplinari dei colleghi, non è stata convocata ancora nessuno assemblea.