Lecco, Adda e lago di Como in secca

L'allarme degli attivisti di Legambiente: "Le riserve idriche stanno finendo"

Lago basso

Lago basso

Lecco, 22 marzo 2017 – Fiume Adda e lago di Como in secca. A lanciare l'allarme sono gli attivisti di Legambiente, in concomitanza tra l'altro della Giornata mondiale dell'acqua. Acqua che però appunto scarseggia.

Sulle montagne si stima una quantità di neve pari a 550 milioni di metri cubi, quando in questo periodo la media degli ultimi anni è molto più alta, intorno ai 950 milioni di metri cubi. Addirittura peggiore è il dato riguardante gli invasi idroelettrici: su una capacità teorica di oltre 500 milioni di metri cubi, le dighe montane al momento trattengono solo 70 milioni di metri cubi d'acqua.

Nemmeno la scorta Lario può essere ritenuta una garanzia sul lungo periodo: al momento l'acqua che può essere gestita attraverso regolazione della diga di Olginate conta poco più di 50 milioni di metri cubi, mentre in questo periodo normalmente ce ne sono circa 70 milioni. Il totale di riserva idrica calcolata è di 660 milioni di metri cubi, che devono rifornire i fiumi da qui fino all'estate insieme alle precipitazioni naturali. Il deficit, rispetto alla media di 1100 milioni di metri cubi, è di ben 440 milioni. Le piogge dei prossimi giorni potranno solo alleviare il problema, ma difficilmente si rientrerà nei valori medi.

“Nella ricorrenza della Giornata mondiale dell'acqua torniamo a sollevare l’allarme sul cambiamento climatico. - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Le danze della pioggia non possono più bastare per gestire questa imprevedibilità stagionale. Occorre sviluppare strategie di adattamento, soprattutto per quanto riguarda i fabbisogni idrici delle colture, destinando i finanziamenti europei a favore d’investimenti mirati all’efficienza nella gestione delle acque. Altrimenti a fare le spese delle siccità saranno gli agricoltori e gli ambienti fluviali, sempre più stressati dall'eccessivo prelievo idrico nelle stagioni irrigue”.