Catturato lo stalker di Lara Comi, era appostato sugli spalti dello stadio

L'europarlamentare: "È stato un periodo difficilissimo"

L'europarlamentare Lara Comi durante una partita di calcio

L'europarlamentare Lara Comi durante una partita di calcio

Lecco, 23 settembre 2017 - Telefonate. Messaggi sul cellulare. Pedinamenti e appostamenti sotto casa. Per Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia e segretaria provinciale degli azzurri a Varese, è la fine di un incubo durato nove mesi. Ieri è stato arrestato il suo presunto stalker. Si tratta di un veneto di 47 anni, nei confronti del quale il tribunale di Busto Arsizio aveva già disposto un divieto di avvicinamento alla politica saronnese, da sempre considerata una delle pupille dell’ex premier Silvio Berlusconi. Ieri pomeriggio l’uomo è stato fermato praticamente in flagranza di reato. È la stessa Comi a raccontare l’accaduto. «Mi trovavo a Lecco per una partita della nazionale femminile delle parlamentari, di cui sono capitana. Fra l’altro era un’iniziativa benefica contro la violenza sulle donne - racconta, raggiunta in serata al telefono - Gli uomini della scorta hanno riconosciuto il mio aguzzino fra il pubblico e hanno lanciato l’allarme. La polizia è intervenuta e l’ha arrestato». Per l’eurodeputata è la conclusione di un’odissea iniziata nove mesi fa. Una vicenda che ne ha minato la tranquillità, ma che ne ha anche consolidato l’impegno nel contrasto alla violenza contro le donne

«È stato un periodo difficilissimo - prosegue Comi - Sono stata infastidita da altre persone, ma questo è stato sicuramente il più ostinato nel tormentarmi. Mi telefonava e mi mandava messaggi sul cellulare. Fino a dodici al giorno. Poi ha iniziato a presentarsi addirittura sotto casa mia. Si dichiarava follemente innamorato di me. Una volta me lo sono trovato davanti. Aveva qualcosa in mano. “È l’anello di fidanzamento”, mi ha detto. È stato terribile». In seguito a questa raffica di episodi, la forzista ha presentato un esposto in procura a Busto Arsizio, allegando alla denuncia un ampio materiale probatorio. Il presunto stalker, dopo il provvedimento che intendeva impedirgli di avvicinarsi a Comi, si era impegnato a smettere. Bugie, evidentemente, dato che dopo una breve pausa la sua ossessione è tornata a manifestarsi. Fino a ieri, quando si è mescolato agli spettatori del match calcistico con l’onorevole. Segno di come fosse anche informato dei suoi spostamenti. «Ora spero che resti a lungo in carcere - ha detto l’eurodeputata, ringraziando Polizia di Stato, il prefetto Franco Gabrielli, capo della polizia e le procure di Lecco e Busto Arsizio - e non esca dopo tre giorni».