Scuola, guerra dei voti al Bertacchi: la prof si difende in aula

La docente a processo: "Variazioni non volute e soprattutto ininfluenti"

La tensione dei voti

La tensione dei voti

Lecco, 5 luglio 2017 - Non è stato voluto e non ha cambiato in modo determinante i voti della studentessa. In sintesi la difesa della professoressa Maria Graziella Megna, imputata di falso per aver modificato sul registro i voti a una studentessa e per questo finita a processo. Secondo l’accusa la docente di Scienze Umane dell’Istituto Bertacchi di Lecco avrebbe modificato sul registro i voti di una ragazza, all’epoca sedicenne, per ben due volte. La vicenda risale all’anno scolastico 2014-2015 quando la studentessa fotografa i voti sul registro elettronico e a distanza di una quindicina di giorni si ritrova un voto inferiore. A fine anno comunque la ragazza ebbe un debito ma in Filosifia e non in Scienze Umane. 

Da lì la querelle che vede coinvolti docente, la studentessa che si sente perseguitata, i genitori che la difendono, il preside e il Consiglio di classe. Nell’udienza di ieri la professoressa Megna ha chiarito la sua posizione sia per quanto concerne la prova scritta che quella orale. Nel primo caso - secondo la professoressa - è stato omologato il voto a tutta la classe, quindi non solo alla sedicenne. «Nel secondo caso - ha aggiunto Maria Graziella Megna - potrebbe esserci effettivamente stato un errore di casella, quindi il voto scritto potrebbe appartenere a un altro studente, però si trattava di uno 0,5 e questo non avrebbe cambiato il risultato finale della ragazza». La vicenda ha diviso l’istituto Bertacchi: i genitori - quando vennero a sapere della vicenda - chiesero un incontro urgente del Consiglio di classe per chiarire la situazione, ma all’assemblea la docente non si presentò. In aula la prof ha chiarito che quel giorno (13 giugno 2015) era presidente di seggio e quindi non poteva essere presente. Venne così presentata una denuncia ai carabinieri un giorno prima del congilio che avrebbe deciso il risultato finale della studentezza. I genitori minacciarono di qurelare anche la docente di Filosofia ebbe effettivamente un debito. Ora la docente è a processo: sono già stati sentiti i testi dell’accusa e della difesa e ieri quello della professoressa Megna. Il processo è stato aggiornato al 27 novembre per la discussione e la richiesta di condanna.