Somarelli per i bimbi del Kenya, la solidarietà di Natale

Il progetto del medico Pino Bollini da anni impegnato per dare un sostegno agli "orfani dell'Aids"

La comunità di Sololo

La comunità di Sololo

Robbiate (Lecco), 11 dicembre 2016 - Sono trascorsi più di duemila anni dalla nascita di Gesù, ma l’asinello resta sempre uno dei protagonisti del Natale, non solo nei presepi di tutto il mondo, ma anche a Sololo, piccolo villaggio del nord est del Kenya, sul confine con l’Etiopia, dove il dottor Giuseppe Bollini di Robbiate - Pino per gli amici -, 70 anni di Robbiate, ex primario del Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic di Merate, sostiene con progetti di sviluppo chi lì ci abita. E se Beniamino, il ciuchino di Gesù, ha scaldato il Bambinello nella grotta di Betlemme con il suo fiato e lo ha accompagnato sino in Egitto per evitare che venisse ucciso dai soldati di Erode, i somarelli di Sololo svolgono forse mansioni più umili, ma certamente non meno importanti. Servono infatti agli abitanti del posto per realizzare delle microimprese locali, sufficienti al loro sostentamento, perché permettono di trasportare riserve d’acqua che per se stessi e insieme da rivendere a chi può permetterselo. Si tratta di un’idea semplice, ma che funziona. In principio i muli erano cinque: Teo, Jeio, Puffo, Chupa e Albi, i diminutivi dei nomi cinque degli otto componenti dei Luf, i «lupi» della musica brianzola che perdono il pelo ma non il vizio della solidarietà a dispetto del nome della band, i quali per primi hanno regalato i mansueti ma resistenti animali.

Adesso gli «asini della dignità», come li ha ribattezzati Pino, sono già più di trenta. Ma quella dei ciuchi è solo una delle tante iniziative per aiutare «a star bene a casa loro» quanti a Sololo vivono. L’idea è infatti quella di assistere coloro che ne hanno bisogno, ma soprattutto di creare le condizioni affinché, per quanto possibile, abbiano gli strumenti per autosostenersi almeno in parte. Per questo è stato fondato l’Obbitu children, una comunità per gli orfani dell’Aids, un’epidemia che ha messo in crisi il tradizionale sistema di affido dei bambini da parte dei familiari più prossimi, i quali non sono più in grado di fronteggiare da soli la situazione. 

«Attualmente seguiamo 113 famiglie, quasi un migliaio di persone, più 23 bambini che ci sono stati affidati direttamente dai giudici del tribunale del distretto, scongiurando il rischio del fenomeno dei cosiddetti ragazzi di strada, che a Sololo non esiste – spiega il dottor Bollini -. Con 250 euro all’anno siamo in grado di garantire un presente a tutti loro, dall’alimentazione, all’istruzione alla sanità». Basterebbero mille brianzoli per farsene carico con un sostegno a distanza. Per farlo è semplice, basta visitare il suo sito www.sololo.eu e una donazione per diventare per loro quello che l’asinello Beniamimo ha rappresentato per Gesù bambino, cioè la salvezza.