Morto sul Monte Bianco, l’omaggio a Beltrami: "La sua vita a disposizione degli altri"

Il responsabile del Soccorso alpino lariano è precipitato mentre stava tenendo un corso

Gian Attilio Beltrami

Gian Attilio Beltrami

Lecco, 28 giugno 2017 - Il mondo dell’alpinismo si prepara all’ultimo saluto a Gianni Beltrami, 62 anni, precipitato lunedì sul massiccio del Monte Bianco mentre stava tenendo un corso. Questa mattina nella sede del Soccorso alpino sarà aperta, dalle 10, la camera ardente mentre le esequie del responsabile della XIX Delegazione saranno celebrate domani pomeriggio alle 15.30 nella basilica di San Nicolò. La figura di Gian Attilio Beltrami è stata determinante negli ultimi trent’anni sul fronte della sicurezza in montagna e sulle scelte legate all’attività del Soccorso alpino, ma Beltrami è stato apprezzato soprattutto come uomo, come persona e le attestazioni di stima nei suoi confronti arrivano non solo dagli appassionati di montagna. Il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, lo ricorda così: «Si è prodigato mettendo la propria vita a disposizione di quella di altri alpinisti ed escursionisti più o meno esperti. Una persona fortemente competente, grande conoscitore delle nostre montagne e non solo, attento e prudente alpinista, speleologo, soccorritore alpino e tecnico di elisoccorso. Forse anche per questo la morte che lo ha sorpreso proprio durante un’ascensione in montagna ci lascia tutti attoniti e increduli. In questi anni ho avuto modo di collaborare con lui, ma persone come Gian Attilio non si ringraziano mai abbastanza per tutte le volte – e sono tantissime – che traggono in salvo escursionisti in difficoltà, salvando vite umane anche in condizioni al limite. La montagna che tanto amava, che era la sua vita, se l’è portato via». Anche i Vigili del fuoco hanno voluto sottolineare il valore di Beltrami sottolineando che «coloro che lo hanno conosciuto e che hanno affrontato con lui tanti interventi di soccorso ne hanno potuto apprezzare la professionalità, il costante impegno e l’ammirevole spirito di collaborazione».

Toccante anche il ricordo del viceprefetto Stefano Simeone che parlando dell’importanza del Soccorso alpino e di Beltrami afferma: «Abbastanza silenzioso, sempre calmo in ogni evenienza, ma chiaro, determinato, possedeva, quando ti fissava, quello sguardo che rappresenta la perfetta fusione tra chi deve mantenere quella sicurezza necessaria per salvare o coordinare il salvataggio di vite umane, e l’umiltà di chi fa tutto il possibile per poterle salvare. Perché gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico salvano esistenze che si trovano, consapevolmente o meno, in situazioni estreme. Perché durante i sabati, le domeniche, i normali giorni della settimana, loro ci sono sempre, rischiando la propria vita. Ma poi i giorni passano, e ci si dimentica spesso di quelli che hanno rischiato e di quelli salvati».