Colonie di gatti sterminate: trovati i bocconcini avvelenati

L’allarmante fenomeno che colpisce i paesi della sponda lecchese

La battaglia di Nina Ferroni per la tutela dei gatti

La battaglia di Nina Ferroni per la tutela dei gatti

Dervio (Lecco), 20 ottobre 2017 - Almeno undici gatti uccisi o fatti sparire negli ultimi mesi. Una situazione che preoccupa quella in Alto Lario, soprattutto alla luce del fatto che anche ieri sono stati trovati dei bocconcini avvelenati a Bellano, all’interno di alcuni giardini privati. Insomma la sicurezza degli amici a quattro zampe è minacciata. Il caso più emblematico è quello di Dervio dove in alcuni quartieri è in corso una vera e propria caccia ai gatti. Patrizia Bai spiega la sua situazione: «Ho trovato il mio primo gatto morto a Pasqua e me ne hanno uccisi altri quattro. Uno mi è venuto in casa a morire, l’Asl ha fatto analisi e hanno fatto i test per i veleni più comuni ma non hanno trovato il tipo utilizzato, è difficile trovare che tipo di veleno è stato utilizzato ma di certo sono stati avvelenati. Le colonie che c’erano sono state dimezzate, in una settimana in via Valvarrone ne sono stati trovati due morti. Si tratta di una cosa grave. Ho fatto denuncia a Carabinieri e Forestale per avvelenamento da parte di ignoti. Sicuramente abbiamo dato delle indicazioni su chi potrebbe essere stato ai Carabinieri, ma abbiamo solo dei sospetti».

Anche alcuni randagi sono stati trovati morti e la causa è l’avvelenamento tanto che sulla schiuma alla bocca di uno dei gatti uccisi sono state trovate una decina di mosche morte. La Bai sottolinea che si tratta di una situazione pericolosa: «Questo accanimento potrebbe essere perché danno fastidio, magari entrano nel giardino. Non posso tenere legato il gatto e queste azioni sono proprio una cattiveria, la maggior parte della gente ha cani e gatti per cui non farebbero mai una cosa del genere. Ma questi bocconi avvelenati sono pericolosi anche per gli altri animali». Anche Nina Ferroni, che già in passato aveva denunciato la situazione di pericolo spiega che «anche diversi randagi hanno perso la vita. Almeno sette randagi sono stati uccisi più vari altri gatti. A questo calcolo si devono aggiungere tutti i gatti che non sono più tornati e che non possiamo considerare morti ma chiaramente non hanno fatto una bella fine. Ci sono delle zone dove sono focalizzati questi casi e si parla di poche decine di metri in via Valvarrone, in via Madonnina, l’altra strage era stata fatta in zona Foppa».