Lecco, precipita per 200 metri: muore escursionista di 52 anni

E' la terza vittima sulle montagne lecchesi in dieci giorni. Il Soccorso alpino invita alla prudenza

I tecnici del Soccorso alpino durante il recupero della salma

I tecnici del Soccorso alpino durante il recupero della salma

Lecco, 17 dicembre 2017 – Un escursionista di 52 anni è stato ritrovato privo di vita questa mattina, domenica, nella zona dell'Alpe Paglio, sopra Casargo. La vittima, che è della zona, è morta dopo essere scivolato per almeno 200 metri a causa del ghiaccio. L'allarme è scattato questa mattina, dopo che i familiari hanno avvisato i soccorritori che l'uomo non era rincasato per la notte. Si sono subito messi in marcia i tecnici del Soccorso alpino della stazione della Valsassina e Valvarrone, che prima hanno rinvenuto la sua auto, poi il suo cane e successivamente il corpo privo di vita. L'escursionista non indossava né ciaspole né ramponi. Nell'operazione di soccorso sono stati impegnati una trentina di operatori del Soccorso alpino.

Sempre questa mattina un'escursionista di 50 anni è scivolato da Grignone, riportando gravi ferite e traumi. Il 50enne stava risalendo la via del Caminetto verso il rifugio Brioschi. Per soccorrerlo sono stati mobilitati i sanitari del 118 e il volontari del Soccorso alpino intervenuti con l'eliambulanza di Como. Il ferito, dopo essere stato recuperato è stato trasferito d'urgenza in ospedale a Lecco.

In una decina di giorni sulle montagne lecchesi sono morte tre persone: l'escursionista ritrovato questa mattina, un 43enne di Bovisio Masciago venerdì e il 7 dicembre un 23enne di Desio. A loro si aggiungono poi i feriti gravi. “In questi giorni stiamo lanciando numerosi appelli costanti, in quanto le condizioni meteorologiche recenti hanno determinato la presenza di estese aree ghiacciate – spiegano dal Soccorso alpino rivolgendosi direttamente agli alpinisti e agli appassionati di monatgna - Consultate i bollettini e gli esperti: chi va in montagna deve farlo con la massima consapevolezza e valutare se sia il caso di tornare indietro. La rinuncia è una grande conquista perché spesso significa tornare a casa vivi”.