Rifornivano di coca la città: fermata la banda dei marocchini

L’indagine partita a Lecco con gli arresti al bar “Galleria”. Il blitz della Squadra Mobile nella Bergamasca

Danilo Di Laura e Antonio Verbicaro in questura

Danilo Di Laura e Antonio Verbicaro in questura

Lecco, 1° febbraio 2018 - Una vasta rete di spacciatori che rifornivano la provincia di Lecco e quelle limitrofe è stata sgominata al termine di una lunga e ramificata indagine della Squadra Mobile di Lecco, che nella giornata di ieri ha eseguito sette delle dodici ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del tribunale di Bergamo su richiesta del sostituto procuratore Carmen Santoro. In carcere sono finiti sette cittadini di origine marocchina, tre connazionali sono tutt’ora ricercati mentre altri due sono stati arrestati durante il blitz degli agenti della squadra anti-droga della Mobile scattato nella mattinata di ieri in una serie di Comuni della Bergamasca, tra Brembate e Medolago, dove i membri della banda di spacciatori risiedevano.

Durante il blitz è stato sequestrato quasi mezzo chilo di cocaina e 231mila euro in contanti, un “tesoretto” che da solo testimonia quanto fosse ampia e remunerativa l’attività di spaccio che aveva raggiunto un giro di duemila clienti con consegne giornaliere, come è stato possibile ricostruire durante l’indagine. «Una banda di spacciatori ben organizzata - hanno spiegato il dirigente della Mobile, Danilo Di Laura, e l’ispettore capo Antonio Verbicaro - e composta esclusivamente da marocchini che riforniva le province di Lecco, Bergamo e Monza Brianza e che si riforniva a sua volta dai “grossisti” albanesi che gravitano perlopiù sulla provincia di Brescia». Alla banda di nordafricani gli agenti della questura cittadini sono risaliti dopo un’’attività di indafine partita in realtà due anni fa a Lecco quando nel mirino era finito un locale, il bar “Galleria” della centralissima via Carlo Cattaneo. Dopo mesi di indagini lo scorso 28 agosto il titolare, Oscar Delle Vedove, era finito in manette insieme ad un suo stretto collaboratore, un albanese che lo aiutava nel traffico di cocaina e nel recupero dei crediti. Le indagini degli agenti della questura cittadina avevano permesso di scoprire che il locale era diventato un punto di spaccio della città ma anche di appurare che la droga, soprattutto cocaina, arrivava dalla Bergamasca.

Pedinamenti, intercettazioni e appostamenti per mesi e mesi hanno consentito «di ricostruire la filiera dello spaccio che aveva assunto proporzioni davvero consistenti», come hanno ricordato i vertici della squadra Mobile. Tra gli arrestati anche tre donne, compagne di spacciatori e loro stesse commercianti di droga.