Dervio, non fu stupro di gruppo: tutti assolti in Cassazione

La Corte di Cassazione ha messo la parola fine a una drammatica vicenda lunga dodici anni

Corte di Cassazione

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Lecco, 20 maggio 2017 - Sono stati definitivamente assolti dall’accusa di aver stuprato una ragazza ai tempi 17enne su una spiaggia a Dervio. Il presunto fatto risale al 6 marzo 2005, quando la ragazza salì su un’auto con i quattro – ai tempi giovani – per essere riaccompagnata a casa dopo una serata trascorsa in un locale dell’Alto Lario. La denuncia della 17enne, difesa dall’avvocato Fabrizio Consoloni, fece scattare l’inchiesta condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Lecco, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso. Pesante l’accusa per quattro persone: stupro di gruppo.

Quindi iniziò il calvario con lunghe ed estenuanti battaglie nelle aule dei palazzi di giustizia di Lecco, Milano fino in Cassazione. Ieri sera la terza sezione della Cassazione ha rigettato il ricorso e per i quattro imputati, i cugini Mattia e Daniel Fontanini, Marco Grigi e Manuel Pedrazzoli – difesi dagli avvocati Michele Cervati, Laura Redaelli e Gianfranco Conforti - è finito l’incubo che durava da ben 12 anni. La Suprema Corte ha quindi confermato la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Milano, pronunciata un anno fa. Secondo i giudici la presunta vittima non risulta credibile perché la sua versione dei fatti - cioè che quei quattro giovani con la scusa di darle un passaggio a casa l’avevano stuprata su una spiaggetta a lato della Provinciale 72, tra Dervio e Colico - è contradditoria e non avvalorata dalle prove. «Siamo soddisfatti della decisione della Cassazione – hanno commentato ieri sera gli avvocati Laura Redaelli e Michele Cervati – ma rimane il rammarico per il tempo necessario a concludere un processo, pur importante come questo».

«Occorrono tempi certi in un processo», aggiungono i due legali. Quello del presunto stupro di gruppo è uno dei processi più lunghi mai avvenuto sulle rive del Lario: la sentenza di primo grado risale al 21 dicembre 2009 quando i quattro imputanti vennero assolti dal giudice Paolo Salvatore. Il 30 maggio 2012 la prima sezione della Corte d’Appello di Milano aveva ribaltato la sentenza di assoluzione pronunciata in primo grado a Lecco. Nei cinque ricorsi difesa e accusa si sono scontrati su un punto: la versione della vittima. Ieri al sesto giudizio, l’Alta Corte ha posto la parola fine.